Lo squallore di Adinolfi che torna a citare l'omicidio Varani per istigare all'omofobia
Mario Adinolfi è sempre più inaccettabile. Dopo aver opposto Luigi Calabresi alle vittime di omofobia in un folle ragionamento che lo porta a sostenere che la concomitanza tra un evento internazionale e l'anniversario di un omicidio di un "cristiano padre di tre figli" lo porti ad elogiare pubblicamente i senegalesi che si rifiutano di condannare i crimini d'odio, è tra i commenti che ha fatto anche di peggio:
Se i dati rivelano che anche in Italia si contano persone uccise in virtù del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere, Adinolfi si spinge ben oltre una negazione della verità e una negazione di quei crimini. Fregandosene di quanti subiscono ingiuste discriminazioni in quel suo dire che un gay dovrebbe accontentasti di non essere ammazzato, il fondamentalista si mette a citare il delitto Varani. Peccato che il fatto che due gay abbiano ucciso qualcuno non significa nulla, anche perché in quel caso non c'è stata una matrice d'odio dettata dall'orientamento sessuale e i tanti eterosessuali che commettono omicidi non vengono citati da Adinolfi per sostenere che lui sia un criminale o che tutti gli eterosessuali sarebbe inclini a commettere omicidi.
Incurante di tutte le prove che lo hanno smentito, è proseguendo nel suo ragionamento basato sul dire che sarebbe vero ciò che dice lui perché lo dice lui che Adinolfi insiste a dire che i gay devono accontentarsi di non essere ammazzati e che un pestaggio sarebbe cosa di poco conto agli occhi di chi fattura sul business dell'omofobia:
Al solito, la conclusione pare nona vere nesso con la premessa. Sostenuto che tutti gli omicidi compiuti non varrebbero perché lui nega la matrice omofobica e sostenuto che i pestaggi non conterebbero perché un gay dovrebbe accettare di subire violenze, decide che lui ne deduce che non esisterebbe alcuna emergenza a fronte di persone che subiscono un bullismo quotidiano. Tra questi, anche le donne che la sua Sara Reho invita a «riempire di botte negli spogliatoi» in quanto sgradite al suo capo.
Questa non è la prima volta che Adinolfi usa Luca Varini per istigare all'odio. Nel 2017 dichiarò che «lo stile di vita gay causa comportamenti violenti e omicidiari, con l'aggravante della estrema crudeltà», così come nel 2016 si inventò che «Varani ucciso perché contrario ai matrimoni gay». Sempre nel 2017 sostenne che l'omicidio fosse stato causato da imprecisati «luoghi dove si sviluppava una cultura del sesso promiscuo che mescolato al consumo sistematico di droghe aveva portato a tragedie come quelle dell'omicidio di Luca Varani», mentre nel 2016 provò a sostenere che l'omicidio dimostrasse che i gay siano tutti drogati, che i gay siano dei violenti e che l'omosessualità dell'assassino sarebbe stata determinante nell'omicidio.