Mario Adinolfi appare odioso nel suo auto-proclamarsi leader dei "cristiani"
Mario Adinolfi adora mentire sulla realtà dei fatti attraverso un sistematico ricorso a parole improprie. Dopo aver sostenuto che i matrimoni gay sarebbero «nazismo», che la tutela della salute pubblica fosse «apatheid» o che l'invasione armata di uno stato sovrano debba essere ritenuto una «guerra civile», il fondamentalista ha deciso di irridere la religione inventandosi che il suo partito omofobo dovrebbe essere ritenuto «l'unico partito nazionale organizzato di ispirazione cristiana».
Peccato che l'odio non paia un sentimento così cristiano, come non parrebbero rientrare in quella definizione anche i pubblici inviti a «riempire di botte» le persone trans che sono stati lanciati dai suoi esponenti. La situazione non migliora con i suoi inviti a non ascoltare un Papa che invita a vaccinarsi o con il suo collezionate molteplici mogli. Non pare cristiano il suo voler torturare i malati terminali, il suo voler rendere i ragazzini gay vittima di violenze o il suo chiedere norme liberticide che instaurino una dittatura religiosa in stile talebano.
Quindi ci faccia capire. Lui vuole essere ritenuto "cristiano" contro ogni evidenza solo perché lui si auto percepisce tale? E su quali basi ha deciso che gli altri partiti non sarebbero cristiani solo perché non citano Dio come pretesto per oppressioni, violenze e insulti? Non sarà che si dice tale solo perché spera di guadagnarci qualcosa, esattamente come ha più volte ribadito che lui non ha problemi a tacere sugli stupri minorili compiuti dai militari russi in cambio di uno sconto sulla sua bolletta del gas?