Mario Adinolfi torna a diffamare Gayburg: «Hanno perversioni sessuali»
In questi giorni Mario Adinolfi risulta impegnato nel difendere i molestatori sessuali e nel dichiarare di volersi arruolare tra i nazisti russi in virtù della sua antipatia per il popolo ucraino e del suo incondizionato amore per un patriarca che invita a uccidere chi non è omofobo.
Ieri sera ha raccontato che la vittoria degli ucraini all'Eurovision lo ha fatto infuriare come un muflone e lo ha spinto a simpatizzare per i nazisti russi:
Tra i commenti, cita Gayburg accusandoci di non tacere davanti agli stupri minorili dei russi o di riconoscere la matrice nazista del battaglione da lui citato:
Atteggiandosi come un diffamatore seriale, il fondamentalista ci accusa di manifestare imprecisate «perversioni sessuali» e sostiene che noi le proietteremmo su di lui perché non intoniamo l'inno russo o non neghiamo la pandemia come ama fare lui.
Da notare è come Adinolfi si sia accodato ad un commento di Fabrizio Biondini, un carabiniere di Terni che ricopre il ruolo capogruppo della Manif Pour Tous cittadini. È noto per aver minacciato gli insegnanti di suo figlio in risposta ai corsi di educazione al rispetto, per aver difeso i militari che hanno appeso una bandiera bandiera neonazista in una caserma di Firenze e per aver pesantemente insultato le militanti dell'associazione Non una di meno che si batte contro il femminicidio. Il carabiniere sostiene inoltre che gay avrebbero l'HIV o che i rapporti tra persone dello stesso sesso sarebbero un «atto lussurioso contro natura».
Aizzati dal loro leader, i proseliti di Adinolfi teorizzano pure che Mahmood e Blanco sarebbero i nostri campioni. Evidentemente loro tifavano contro l'Italia perché fomentati all'anti-patriottismo da chi ci vorrebbe schiavi di Mosca:
Ma se i suoi proseliti possono insultare i nostri cantanti proprio perché non vivono in quel regime russo che tanto piace al loro leader, bisognerà valutare se le sue accuse di «perversioni sessuali» non rientrino nel reato penale di diffamazione aggravata. Ancor più se dovessimo condividere l'impressione di chi pensa che il tentativo di Adinolfi fosse quello di accusarci cdi pedofilia come suo solito:
Già lo scorso anno il fondamentalista tentò di diffamarci inventandosi che avremmo diffuso «immagini pedopornografiche». Ed è nel 2015 che le sue diffamazioni spinsero i suoi proseliti a promettergli che ci avrebbero ucciso con un attentato terroristico.