Negrini attacca la Uefa, sostenendo sia razzista verso i russi che stuprano minorenni


Probabilmente non ci si potrebbe spettare molto da un Attilio Negrini che si professa fiero discepolo di quell'Adinolfi che definiva «apartheid» le regole di buonsenso che tutelavano i cittadini da chi si vantava di aver trasformato il proprio corpo in un'arma batteriologica, ma forse neppure Satana in persona avrebbe avuto il coraggio di sostenere che i russi sarebbero vittima di «razzismo».
Furioso perché la Uefa ha preso una pubblica posizione contro l'invasione russa al posto di intonare inni a Putin come è solito fare il suo Adinolfi, il fondamentalista scrive:



Con evidenti riferimenti a chi ha protestato per l'omicidio di George Floyd da parte di un poliziotto trumpiano che si professava suprematista bianco, Negrini tenta di sostenere che la battaglia contro il razzismo possa essere derisa se ci si inventa che sarebbe "razzismo" anche a doverosa esclusione dalle competizioni sportive di un Paese che ha inviato i propri militari di leva a stuprare minorenni ucraine.
Peccato che il razzismo preveda la discriminazione di qualcuno sulla base della sua etnia, non delle sue azioni. E se Negrini vuole sostenere che la responsabilità delle proprie zioni sia da intendersi come un "razzismo" verso i poveri militari russi che stuprano minorenni, allora dovrebbe poi battersi perché anche ai preti pedofili venga concesso il diritto di perpetrare i loro crimini o sarebbe "razzismo" anche il suo voler congratularsi solo con manda i propri militari di leva a commettere crimini inaccettabili.
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