Pietro Licciardi: «La giornata contro l'omofobia ha moralmente corrotto i nostri figli, spacciando per diritti i vizi»


Pietro Licciardi si dichiara un giornalista professionista dal 1993 e dice di aver collaborato con la RAI, venendo dunque pagato con i nostri soldi. Ma è sulle pagine del sito inFormazione Cattolica che il signor Licciardi ha firmato un surreale articolo dal titolo "L’ideologia gender è un crimine a danno dei nostri figli".
In conformità al pensiero unico delle lobby integraliste, il signor Licciardi ha attaccato la giornata contro l'omofobia dimostrando di saper ripetere a pappagallo la propaganda coniata da Gandolfini. Ed è così che scrive:

Ieri nelle scuole italiane si è consumato un vero e proprio “crimine ideologico”: la prima “Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia”. Annunciata con tanto di circolare del Ministero dell’istruzione questa iniziativa è avvenuta contro la volontà di molti genitori che affidano all’istituzione con fiducia i propri figli affinché ricevano una educazione, una formazione e una istruzione adeguate e in sintonia con le proprie convinzioni religiose e filosofiche.

Evidentemente il signor Licciardi non si è documentato, dato che gli sarebbe bastato leggere la circolare che contesta per sapere che quella non è "la prima" giornata contro l'omofobia, dato che la ricorrenza è stata introdotta in Italia nel 2007.
Lui, però, preferisce sostenere la teoria di Gandolfini sul fatto che ogni genitore dovrebbe poter vietare alle scuole si insegnare rispetto o verità scientifiche sui temi sgratati alle ricche lobby evangeliche statunitensi.

A fronte di una circolare che invitava a «creare occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nell’ambito dei principi nazionali e internazionali sopra citati», il signor Licciardi scrive:

Principio clamorosamente disatteso ieri, in chissà quante scuole di ogni ordine e grado, quindi anche asili, elementari e medie, che all’insaputa dei genitori e dietro il paravento dialettico della non discriminazione hanno indottrinato, ma sarebbe più appropriato dire moralmente corrotto, i nostri figli e nipoti. Basta infatti aprire uno di quei libercoli che circolano nelle scuole o leggere i programmi di certe “offerte formative” per imbattersi in lezioni sul sesso orale, sull’autoerotismo, sul gender fluid e… fermiamoci qui.

Non è chiaro in che modo lui voglia sostenere che il contrasto all'omofobia dovrebbe comportare «lezioni sul sesso orale». Dice che lo avrebbe deciso lui perché lui ha deciso di giurare alle elementari si leggerebbe un libro dal titolo "Guida per bambine ribelli. Alla scoperta del corpo che cambia", ossia un volume non scolastico rivolto a ragazze adolescenti che parla di omosessualità:

Per capire dove siamo arrivati leggiamo insieme un passo tratto dalla Guida per le Bambine Ribelli. Alla scoperta del corpo che cambia, scritto e illustrato da due donne e pubblicato da Mondadori: «Quando si parla di rapporto sessuale, in molti pensano subito a un rapporto di tipo penetrativo tra una donna e un uomo, ovvero il cosiddetto coito, nel quale la vagina accoglie il pene… In realtà esistono tanti tipi diversi di rapporti sessuali. Due persone possono, per esempio, decidere di toccarsi reciproca mente i genitali, e cioè masturbarsi, oppure di stimolarli usando la bocca e in questo caso si parlerà di rapporto orale». E questo è quello che si legge alle elementari.
Ma la cosa scandalosa non è tanto un testo del genere, quanto sapere che esso è inserito e fa parte di un progetto “educativo” studiato a tavolino mirato alla perversione di persone deboli e facilmente influenzabili; un vero e proprio tentativo di indottrinamento.

Sempre inveendo contro il sesso quasi dovesse c'entrare qualcosa con il contrasto all'omofobia, il signor Licciardi incalza:

Ormai buona parte delle scuole non hanno più alcun ritegno a pubblicare sui loro siti istituzionali i “progetti” dedicati all’educazione sessuale ma, per fortuna, qualche genitore più attento o coraggioso insorge riuscendo a bloccarli, magari ricorrendo a qualche associazione, come Articolo 26 o Pro Vita e Famiglia che svolgono un meritorio lavoro di informazione, supporto e vigilanza. Ma è chiaro che il “nuovo ordine mondiale” prevede oltre alla cancellazione di ciò che di cristiano ancora resiste nelle nostre società, la creazione di un “uomo nuovo” senza più morale, riferimenti etici, avvelenato da un assoluto relativismo e per farlo, come ogni totalitarismo sa molto bene, si parte proprio dai bambini.

E qui spiega che l'organizzazione forzanovista Provita Onlus cercherebbe di impedire una sana educazione sessuale ai bambini perché loro dicono xhe non sarebbe cristiana. E pazienza se il presidente di Provita Onlus è quello stesso Toni Brandi che gestiva una tessera che offriva sconti sulle prestazioni sessuali delle prostitute di Praga agli studenti....

Precisato che lui non vuole alcuna educazione sessuale per i ragazzi, è tritando in ballo il solito Gesù che inizia a dire che sarebbe colpa del contrasto all'omofobia se i ragazzi fruiscono della pornografia:

Come cattolici dovremmo farci abbindolare dalle belle parole che solitamente accompagnano iniziative spacciate per lotta al bullismo, contrasto alle discriminazioni, rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali etc., perché lì dentro di “rispetto” ce n’è ben poco. Anzitutto non ce ne è per le famiglie, espropriate del loro diritto ad educare i figli secondo i loro valori, non ce ne è per i bambini e per i giovani, che in tal modo vengono avviati ad una vita di frustrazioni e di infelicità – basti parlare con qualche psicologo correttamente orientato per venire edotti dei guasti immensi che derivano dalla pornografia e dalla banalizzazione del sesso –. La realtà oggettiva, scientifica e naturale, viene completamente distorta e manipolata da iniziative come la Giornata di ieri, il tutto in funzione di una ideologia, quella del gender, che mentendo spaccia per diritti vizi e i desideri assolutamente soggettivi.

Se non è chiaro che dovrebbe centrare il fantomatico "gender" con il suo lamentarsi perché i maschi eterosessuali vanno su YouPorn, surreale è come sostenga che l'omosessualità sarebbe "un vizio". Il tutto per concludere che il genitore non deve permettere che i propri figli possano ricevere un'educazione sana che non piace al fondamentalismo organizzato:

Ormai stare alla finestra non è più sufficiente e, anzi, se i genitori non cominciano ad esercitare un controllo, diretto, coraggioso, determinato contrastando e denunciandogli abusi educativi rischiano di diventare corresponsabili anziché vittime. Insomma, complici degli orchi.

Licciardi non spiega, però, se l'accusa di essere "orchi" è rivolta agli insegnanti. Qual che appare pià chiaro è quello che loro vorrebbero insegnare ai ragazzi, dato che il loro sito si propone di organizzare incontri nelle classi con un imprecisato "comandante alfa" che si presenta col passamontagna e che deve dire "cose importanti" che non vengono comunicate ai genitori:





Quindi parlare di principi costituzionali e del principio di non-discriminazione sarebbe "corruzione di minore" mentre portare un militare in pensione che ha attaccato il contrasto alla pandemia sarebbe un dovere morale?
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