Pillon dice sia «vergognoso» che lo si accusi di essere omofobo. Poi si inventa nuove balle contro i gay


Il senatore leghista Simone Pillon sostiene sia «vergognoso» che esista una stampa libera e che i giornalisti possano constatare come la sua attività politica sia concentrata sull'integrazione all'odio verso i gay. Ed è quasi volesse dimostrare che hanno ragione loro che il leghista si è affrettato a scrivere la solita frasetta diffamatoria di istigazione all'odio contro i gay, giurando su Dio che ai Pride si bestemmierebbe e si irriderebbe la religione. Ovviamente è falso, ma il leghista lo giura prima di inventarsi che il termine "naturale" contenuto nella Costituzione vada reinterpretato come sinonimo di "eterosessuale" perché lo dicono Putin ed Orban. La sua teoria è che le famiglie gay sarebbero "contro-natura" perché Dio vorrebbe un Salvini che molla tutte le ragazzine già ingrandate per rincorrere ragazzine sempre più giovani, alla faccia della "famiglia tradizionale".



Naturalmente è opinabile il suo sostenere che l'istigazione all'odio serva a "difendere la famiglia", mostrando quanto poco "cristiana" sia la sua abitudine ad insultare e diffamare chiunque si opponga al pensiero unico dei suoi finanziatori russi. Magari ora chiederà che la sua quotidiana aggressione ai gay debba essere definita "operazione speciali" dai giornali in modo da emulare il suo amato Putin, ma fa già ridere il fatto che lui giri che alle sue manifestazioni non ci siano slogan contro nessuno. Certo, a parte in questi casi:



E questi sono solo pochi esempi, dato che sui social han fatto ben di peggio e lo stesso Pillon è indagato per aver diffamato i gay.
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