Tra donne molestate e Alpini, indovinate con chi stanno Salvini e Meloni...


Dinnanzi alle 150 denunce sporte da donne molestate dagli Alpini nel corso del raduno di Rimini, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si sono affrettati a precisare che loro stanno dalla parte degli aggressori.
Il padano ha citato un titolo de Il Corriere della Sera che denunciava quei fatti increscioso. Ma anziché condannarlo, ha commentato con un "viva gli Alpini, più forti di tutto e di tutti" quasi volesse congratularsi per quelle violenze e desiderasse elogiarli per aver usato la forza fisica contro le donne. D'altronde lui è quello che si schierò anche con gli assassini di Stefano Cucchi e che tifò per l'assassino di George Floyd, intenzionato a sostenere che chi indossa la divisa deve poter delinquere come e quanto vuole:



La "mamma cristiana" ha invece preferito glissare sulle 150 denunce presentate, forse ritenendo che i delinquenti avessero la pelle del colore sbagliato per essere utili alla sua propaganda. E cosi ha voluto esaltare solo il "patriottismo" degli Alpini (molestatori compresi):



E se a Verona arrivarono ad invitare un prete russo che chiedeva la depenalizzazione del femminicidio sostenendo che picchiare la donna sia un diritto del maschio, le destre paiono voler insistere nella loro condotta sessista.

Tra i fatti denunciati ci sono anche alcuni saluti fascisti. Una cameriera denuncia quanto accaduto nel corso della prima serata dell’adunata: «Mi hanno chiamato a un tavolo facendo il saluto fascista, sono andata, l’ho fatto notare e mi hanno risposto che sì, era vero, che avevano fatto quel saluto appositamente. Sono somala, ho reagito, lo sapete? Mi hanno risposto: lo abbiamo immaginato dal colore della tua pelle. E giù risate. Sono rimasta senza parole, ma è finita lì».
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