Adinofli è surreale: «Non c'è nessun elemento nella mia attività politica contro gli omosessuali»
Al posto di trascorrere il suo tempo con le sue due famiglie, Mario Adinolfi preferisce starsene su Twitter a fantasticare con i suoi proseliti su quale sarà «la prima cosa che faremo il giorno dopo essere andati al governo» all'interno di un gruppo di no-vax e no-greenpass. Ovviamente la quasi totalità dei suoi distorsi erano riconducibili alle sue solite invettive contro i gay, i suoi soliti attacchi alle persone trans e fantasie su quella fantomatica "ideologia gender".
Davanti ad una ascoltatrice che è stata rapidamente zittita perché osava sostenere che i gay avessero dei diritti, Adinolfi ha risposto:
Io non ho nulla contro le persone omosessuali, non ho nulla contro le persone transessuali. Ho un assoluto disprezzo dell'organizzazione LGBT, organizzate secondo sistema di lobby con l'obiettivo primario di drenare denari pubblici a valanga.
Sfruttando la sofferenza di alcune persone che sono in quelle condizioni, sono contrario a qualsiasi forma di discriminazione di questi soggetti.
Poi io faccio politica e da politico vorrei che ci fossero delle regole precise. E queste regole vorrei dettarle nel pieno rispetto delle scelte di ciascuno, ma avendo chiari alcuni elementi, primo fra tutti il rispetto dell'articolo 29 della Costituzione repubblicana. Ripeto l'articolo 29 della Costituzione repubblicana, non un comandamento del della Bibbia, né un codicillo del catechismo della Chiesa cattolica.
L'articolo 29 della Costituzione repubblicana che recita con la chiarezza che solo i padri costituenti sapevano avere, che la Repubblica riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Questa è la definizione di famiglia secondo la Costituzione repubblicana vigente.
Nell'ordinamento politico italiano vigente, il matrimonio è tra uomo e donna. E io sono politicamente a difesa di queste regole dell'ordinamento giuridico italiano, della Costituzione repubblicana italiana dentro il perimetro di queste regole molto semplici e molto chiare.
Non c'è nessun elemento nella mia attività politica e di proposta e di attivismo e persino di polemica intellettuale che abbia previsto forme di discriminazione per gli omosessuali o per i transessuali.
Da notare è come parli di «drenare denari pubblici», in un uso delle accuse che ha rivolto ai suoi avversarti politi beccandosi una denuncia penale per diffamazione
Inoltre la Costituzione si guarda bene dal dichiarare che la famiglia si dovrebbe basare sull'unione tra un uomo e una donna, come ci conferma persino Pillon nel suo chiedere che quelle siano aggiunte come avvenuto in l'Ungheria, è un po' surreale neghi di aver mai discriminato i gay all'interno di comizi in cui passa il suo tempo a spiegare perché non vuole riconoscere la loro identità, non vuole possano praticare sport, non vuole possano sposarsi, non vuole possano avere una famiglia...
Davanti a chi gli ha fatto notare che la Costituzione non afferma quello che sostiene lui, Adinolfi ha risposto:
C'è scritto matrimonio. La parola è matrimonio. Loro insistono sta cosa dei coniugi, la parola che viene usata nell'articolo 29 è matrimonio. Oggi, nell'ordinamento giuridico italiano, il matrimonio è tra uomo e donna. Devono modificare questo elemento. Se non riescono a modificarlo il loro desiderio non diventa realtà. Io mi opporrò tutta la vita affinché questo desiderio non diventi realtà.
Adinolfi è poi passato a sostenere che lui sarebbe discriminato perché obeso, asserendo che ciò lo renderebbe molto più discriminato rispetto a gay e lesbiche. Poi pazienza se nessuno porta il figlio dall'esorcista se obeso, se agli obesi non viene negato il matrimonio o se lui non ha dovuto fare coming out in famiglia dicendosi obesi col rischio di essere cacciato di casa, ha anche detto:
Oggi la ragazzina adolescente lesbica è una leader a scuola, la ragazzina di 100 kg coi brufoli, vi assicuro che sfiora il pensiero del suicidio tutti i giorni.
Tra gli interventi, c'è stata la tizia che si è detta lesbica prima di dire che sarebbe in atto una «campagna diffamatoria contro Adinolfi da parte dei gay». Un altro tizio ha sostenuto che «serve una guerra di religione» contro chi promuove una fantomatica «dottrina gender». Un terzo rincara: «La categoria che può scavalcare il volere dei genitori e imporre il gender sono gli psicologi».
Da segnalare è come il conduttore abbia anche precisato che lui è contrario a festeggiare il 25 aprile, che lui crede che i medici vogliono «rendere omosessuali tutte le categorie professionali» e che i medici sarebbero «vaccinatori come se fossimo ad Auschwitz».
Sempre sostenendo che ci sarebbe un «regime sanitario», si raccontano pure che «determinati medicinali ti cambiano, ma ti cambiano anche te che sei etero, perché non sei più te stesso e perdi la tua identità. Quindi la big Pharma. È il pericolo numero uno per quello che è la nostra comunità sociale». C'è chi ha subito aggiunto: «La Pfizer ha fatto il Viagna per la vagina e i vaccini per i cogli*ni».
Si è anche sostenuto che il Canada preveda l'eutanasia per chi è povero, che le scuole incitino i bambini a far cambiare il sesso dei bambini minorenni all'insaputa dei genitori, che i vaccini siano il male assoluto e via discorrendo. Il conduttore ha poi promosso il canale Telegram di un tizio che si definisce "for Putin" e che ostenta una "Z" a sostegno dell'invasione Ucraina, il quale ha dichiarato: «Tutta questa questione della omosessualità, dei diritti civili, del gender può essere capita soltanto nel contesto di una delle tante azioni dei globalisti per distruggere la società come la conosciamo. Usano dubbi sulla sul proprio genere per poter attaccare tutto il resto della società e in qualche modo rovinarla».
Altri dicono: «Io posso anche disprezzare un omosessuale perché mi fa schifo. Ma non sono omofobo. Noi continuiamo a usare la terminologia che ci impone questa gente qua [...] L'anno messo anche nella messa, dove dicono fratelli e sorelle. Perché sorelle? Basta dire fratelli».