Adinolfi chiede al Tar di estromettere gli avversari per garantire incarichi pubblici a sua madre e alla sua seconda moglie

Mario Adinolfi dice di voler ricorrere al Tar per eliminare i suoi avversari politici e aggiudicarsi uno stipendio pubblico contro il volere degli elettori.
Se su quattro liste riuscisse davvero ad eliminarne due, lui avrebbe un incarico garantito anche se nessuno lo votasse.
Si professa il più giovane tra i candidati e si vanta anche di avere la candidata più anziana, omettendo di dire che si tratta di sua madre. Ed è surreale che parli di parità di genere perché ha candidato pure la sua seconda moglie e la moglie del suo segretario, avendo maggior scelta rispetto agli altri visto che tutti i suoi candidati vivono a Roma e non nel Comune a cui lui chiede uno stipendio pubblico.

Più che il "popolo della famiglia" pare la lista del "tengo famiglia", con tanto di sotterfugi usati per tentare di "vincere facile" e far entrare lui e i suoi parenti in comune.


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