Adinolfi continua ad abusare della religione: «Il cattolico praticante deve votarmi»
Dato che Papa Francesco invitava a vaccinarsi e Mario Afinolfi lo ha bellamente ignorato perché probabilmente ha ritenuto che avrebbe potuto trarre un maggior profitto personale nell'assecondare i gruppi no-vax di estrema destra, dovremmo dedurre che chi e cattolico non possa votarlo? Così parrebbe, perlomeno stando alla teoria illustrata dal fondamentalista nel suo costante abuso propagandistico della religione.
Fermo restando che probabilmente ci sarebbero mille milioni di motivi per cui un vero cattolico non potrebbe mai votare per Adinolfi, il fondamentalista non ha perso occasione di strumentalizzare il Papa e sostenere che «il cattolico praticante» abbia il dovere di botare lui, la sua mamna e la sua seconda moglie:
In realtà il Papa può dire ciò che vuole, ma l'Italia dovrebbe uno stato laico. Esattamente così come Adinolfi se n'è fregato quando il Papa invitava a vaccinarsi e se n'é fregato quando ha deciso di sposare una seconda moglie, gli altri hanno hanno il diritto di poter esprimere pareri che non piacciano al clero. A quel punto il «il cattolico praticante» sarà sempre libero di decidere se ascoltare i preti o se riposarsi come ha fatto Adinolfi.
Il suo proporsi come il novello talebano che vuole imporre dogmi religiosi per legge pare anche un'offesa al libero arbitrio deciso da Dio. Se il creatore non impone il suo volere, con quale diritto Adinolfi pretende di imporre quello che lui sostiene sarebbe il volete di Dio?
Comunque sia, pare curioso che il suo primo punto programmatico sia proprio l'affitto dell'utero delle donne. Lui vuole offrire soldi alla femmina (ma solo a quella di razza italica) che produrrà bambini e accettera di sottrarsi al mercato del lavoro, cosicché da non competere col maschio. La donna verrà affittata per 8 anni, poi dovrà partorire altri figli per non essere abbandonata come un oggetto ritenuto ormsi inutile. Quando la femmina concepirà il quarto figlio adibito al pagamento della pensione di Adinolfi, lui le concederà un vitalizio. O, perlomeno, è quanto promette. Il bambino diventa così oggetto di profitto e la maternità verrà degradata ad essere ritenuta un mezzo per ottenere soldi facili, sfruttando la povertà delle donne a garanzia dei suoi privilegi pensionistici.