Adinolfi: «I Maneskin ed Elodie sono monnezza»


È interessante osservare la didattica che contraddistingue praticamente ogni messaggio pubblicato da Mario Adinolfi. Se una persona normale si limiterebbe ad esprimere un apprezzamento per Elvis, Adinolfi pare sentire l'irrefrenabile bisogno di insultare qualcuno prima di affermare le sue preferenze personali che lui tenta di elevare a dogma di fede.
E così, per dichiarare che lui amerebbe Elvis, prima deve dichiarare che lui considera «monnezza» i Maneskin ed Elodie. E chissà se è solo un caso che abbia scelto due cantanti che sono al centro delle sue invettive perché sostengono i diritti della comunità lgbt.
Poi, per darsi ragione ragione da solo, si attribuisce sistematicamente il pensiero di qualcun altro. Se generalmente ama affermare che Papa Francesco gli darebbe ragione su tutto, questa volta ha preferito sostenere che lui incarnerebbe il pensiero di Guccini e Conte. Ed ovviamente dice che denigrare gratuitamente un cantante sarebbe questione di «libertà» al pari di com'è solito definire l’istigazione alla discriminazione:



Ovviamente ci sbatte dentro pure un riferimento alle preghiere, perché si sa che il suo definirsi "cristiano" è parte integrante della sua propaganda politica e lui pare provare il bisogno di proclamarsi ossessivamente tale quasi temesse che qualcuno possa non ritenerlo ritenga tale.
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