Adinolfi oltre l'indecenza: «Io perseguitato dalle manganellatore fasciste dei sacerdoti del politicamente corretto»

Mario Adinolfi è davvero estenuante. Per mesi ci ha imposto la sua ignobile retorica che lo vedeva proclamarsi «vittima di apartheid» in virtù di come ai non vaccinati non venisse giustamente permesso di mettere a repentaglio la vita dei cittadini coscienziosi. Adinolfi si diceva offeso nel suo rigettare l'invito alla vaccinazione del Papa, urlando che il corpo era suo e quini decideva lui, non come per le donne sui cui corpo vuole decidere sempre lui. Ed ovviamente pretendeva di infettare bambini che avrebbero portato il virus nelle loro case, uccidendo anziano in salute al posto di torturare i malati terminali come vuole fare lui.
Oggi ha fatto anche peggio, proclamandosi un «perseguitato dalle manganellatore fasciste dei sacerdoti del politicamente corretto». Dice che i gay sarebbero «prepotenti» nel chiedere i suoi stessi diritti, arrivando a giurare che lui voglia andare dove Mussolini deportava i gay sotto al nazismo perché lui si professa un nuovo «confinato» a cui non viene permesso di imporre leggi che limitino la libertà altrui, che vietino il diritto di scelta ai malati personali o che riservino il matrimonio solamente a chi condivide i suoi medesimi pruriti sessuali.

Dall'alto del suo proporsi come il tizio che pretende di dire alla gente come sarebbe giusto vivere secondo i suoi principi medioevali, fa pure la vittima e accusa di «fascismo» chi difende la libertà di scelta altrui:

Il tizio che si professa «perseguitato dalle manganellatore fasciste» parrebbe quello stesso tizio che viene acclamato dai fascisti per il suo contributo all'omofobia. Ma non pare la vittima colui che ha ripetutamente cercato di sostenere che i gay sarebbero pedofili nonostante anche John Jay College lo abbia sbugiardato osservando come «non esista alcuna prova statistica che i preti gay abusino i minori più dei preti eterosessuali»:

Se lui va in giro ad accusare gli altri di essere pedofili come quel prete che si spellava le mani al suo comizio lombardo, non par estrano che la gente si offenda. Mica sono tutti simpatizzanti dei russi impegnati in stupri di bambine ucraine come lui!
Quindi ha ben poco da fare la vittima. Se si dedicano anni all'incitamento all'odio e se si molestano migliaia di adolescenti nella speranza di far soldi con il business dell'omofobia, non può poi piagnucolare infantilmente che lui vuole la mamma (ovviamente candidata insieme alla sua seconda moglie per spirare a ricevere tre stipendi pubblici) mentre accusa le sue vittime di essere «nazisti» verso carnefici che si dicono «perseguitati» da chi non si lascia perseguitare.

Citando i riferimenti "culturali" dei gruppi neofascisti e paragonando i gay ai maiali quasi provasse eccitazione sessuale nell'offendere, è tra i commenti che aggiunge pure:

Da notare è come Adinolfi insita nel suo creare contrapposizioni, usando quel "Loro contro noi" che fu alla base della propaganda nazifascista e che condusse ai campi di sterminio.


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