Deep vince la causa contro la moglie, Pillon se la prende con le donne che denunciano violenze
Dopo l'immancabile Mario Adinolfi, anche il senatore leghista Simone Pillon esulta perché una giuria popolare, formata da cittadini presi a caso, ha creduto ad un attore che negava di aver usato violenza contro la moglie.
A detta di Pillon, giustizia sarebbe stata fatta. Evidentemente il senatore era solito frequentare la loro camera da letto, altrimenti non si spiega perché sostenga di sapere con esattezza ciò che accadeva quando i due coniugi erano soli. O forse il senatore fremeva semplicemente dalla voglia di sostenere che le donne sono malvagie e che «le false accuse esistono». Un'ovvietà che dalla bocca di Pillon parebbe assumere il volto di un attacco al contrasto delle violenza sulle donne dopo il suo essersi schierato dalla parte degli alpini accusati di molestie sessuali.
I seguaci di Pillon si sono affrettati a ringraziare il senatore per le sue invettive, firmando messaggi sessisti e rancorosi come questo:
Forse il senatore avrebbe dovuto spiegare ai suoi elettori che è stato Deep a denunciare la moglie e che è stato lui ad averle chiesto dei soldi. E magari avrebbe anche potuto spiegare loro che quello era un processo per diffamazione, non per violenze, visto che è sempre inveendo contro le donne che i suoi seguaci chiedono venga fatto il medesimo processo che si è concluso:
Davanti ad un tema delicato come la violenza domestica, in la vittima deve dimostrare ciò che è avvenuto in assenza di testimoni, il leghista propone di punire chi non potrà dimostrare i fatti. E pazienza se ciò comporterà ancora più violenze e femminicidi perpetrati a causa sua e della sua azione politica a sostegno di ogni forma di odio e di violenza, che si tratti di reati dettati dall'omofobia, di violenza sulle donne o di istigazione al razzismo.
In questo caso difende l'uomo che, in un filmato presentato in tribunale, è stato mostrato ubriaco marcio impreca, spacca i mobili di casa ed attacca la moglie.
Non è neppure chiaro perché Pillon incolli sistematicamente il suo faccione su tutto ciò che commenta. Che c'entra lui con la sentenza? E che c'entra il simbolo della Lega in un processo intentato da un uomo che abusava di droghe ed alcool contro sua moglie?
Va inoltre notato che il tizio che dice di vedere "giustizia" nella condanna della vittima di maltrattamenti sia lo stesso che organizza congressi in cui sostiene che il reato di diffamazione sia un inaccettabile attacco alla "Libertà religiosa" dei senatori leghisti che cercano voti accomunando l'omosessualità alla pedofilia. Lui non vuole essere processato ma esige che si processino le donne? Qual è la sua teoria, dato che parrebbe dire tutto e il contrario di tutto secondo convenienza?