Gabriele Corsi partecipa al Roma Pride e perde 500 follower. Lui: «Ma che mi seguivate a fare?»


Gabriele Corsi ha partecipato al Roma Pride si sabato scorso, insieme ad altre 900.000 persone che chiedevano pari diritti e piena eguaglianza.
Il conduttore ha anche pubblicato su Instagram una fotografia che lo ritraeva alla parata, accompagnata dalla didascalia: "Proud to be at Roma Pride. I diritti per tutti alla luce del sole". Tanto è bastato perché circa 500 follower omofobi decidessero di smettere di seguirlo. Non male, se si considera che Rete 4 raccontava proprio l'altro ieri che in Italia non esisterebbe l'omofobia.
Garbriele l'ha presa bene, commentando: «Per la mia convinta adesione al Pride di sabato scorso ho perso 500 follower. La mia domanda adesso è: ma che mi seguivate a fare? "Con le mani, con le mani, con le mani, ciao, ciao…" il resto lo sapete».

Già nel 2013 si espresse a sostegno delle adozioni gay, dichiarando:

Una volta sono stato in Zimbabwe nel quartiere Crash. Al Crash c’è anche una scuola orfanotrofio. Quando entri, come in tutte le scuole italiane, c’è un attaccapanni che è stato regalato da alcuni falegnami italiani. C’è un solo giacchino (un misero straccio) appeso.
Poi arriva una secchiata di sorrisi bianchissimi dei bambini. Sono lì. Ti guardano. Che fai? Giochi, che puoi fare. Balli. Canti. Ascolti le loro canzoni. Arriva il momento di salutarli. Quello che ti ha tenuto la mano per tutto il tempo che sei stato lì, ti accompagna fino al cancello.
Qualcuno può dirmi che quel bambino non stia meglio in qualsiasi altro posto del mondo? Adottato da una coppia di gay, di lesbiche, da un single (uomo o donna, poco importa).
Come ci si può definire “esseri umani” e accettare che questi bambini rimangano lì, soli, piuttosto che sotto un tetto, amati, cazzo, amati, che è quello che un bambino chiede.
E non sta lì a domandarsi se chi lo ama è uno, due, uomo o donna.
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