L'ultra-destra contro il Gay Village di Francavilla: «I gay sono cotonatura, un degrado morale»
Sabato 28 maggio, a Francavilla al Mare, ha aperto i battenti il Gay Factory Summer Village, ideato e diretto dal regista e art director Maximo De Marco. All'inaugurazione era presenta anche Valeria Marini e all'interno del villaggio, grande 10mila metri quadrati, è stato installato anche un centro per denunciare atti di violenza omofobica in Italia (attivo 24 ore su 24) diretto dalla psicoterapeuta Chiara Sorino.
Tanto ha fatto infuriare l'ultra destra del sedicente "Movimento nazionale la rete dei patrioti", un gruppo di estremisti vicino alle idee della solita Silvana De Mari che tutto paiono fuorché patrioti. La loro coordinatrice abruzzese, tale Arianna Spinelli, dice che la presenza di gay poterebbe «ascivia e amoralità sulla costa» in «territori noti per il rispetto delle tradizioni e per l'eterno legame con valori morali e civili intramontabili, viene creato un centro che tende a sovvertire tutti questi valori, è doveroso essere preoccupati».
E se ad apparire preoccupante è solo la deriva neofascista incoraggiata da certi personaggi, questi soggetti si sono messi a distribuire volantini come questi:
Gli estremisti dicono che l'omosessualità sarebbe «contro natura», sostenendo che sarebbe per colpa dell'omosessualità se i giovani si sarebbero allontanati «dalla bellezza dello standard della castità». Dicono che «l'uomo si fa donna, annerisce l'onore del suo sesso» perché la persona gay «nega barbaramente di essere uomo», magari molestando ragazzine come i loro amici alpini.
Ovviamente sostengono che l'odio omofobico sarebbe «un dettato morale» e si dicono certo che un locale aperto ai gay poterebbe «degrado ed immoralità». Tutto questo concludendo che loro, come Pillon, non accettano di essere «tacciati di omofobia o accidenti vari».
E se qualcuno potrebbe pensare all'isolata iniziativa di quattro estremisti di destra, suscita preoccupazione il fatto che il Gay Factory Summer Village risulti attualmente chiuso per un cambio di location. Evidentemente l'amministrazione ha voluta darla vinta agli eredi di chi, sino all'altro ieri, mandava i gay al confino i gay.
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