Torino, aggrediti al grido di «Fr*ci di mer*a, dovete morire, siete un aborto della natura»
L'ennesima cronaca di un'aggressione omofoba arriva da Torino, dove Marco stava rientrando dalla discoteca in compagnia dell'amico statunitense Darren.
Darren indossava degli shorts attillati, un crop top e aveva glitter argentati sul volto. Tanto è bastato a provocare l'odio di un gruppo di ragazzi, sulla ventina, che avevano provato a chiedergli una sigaretta. Una volta che Marco gli ha detto di non averne, i giovani hanno iniziato ad urlare: “Fr*ci di merda”. “Dovete morire”. “Fai schifo tornatene in America rotto in c*lo”. “Siete un aborto della natura”.
Sui social, Marco ha poi spiegato: “Non so che fare. La mia indole è quella di rispondere, di far capire che quelle offese fanno male e che potrebbero avere amici o famigliari gay che soffrirebbero se sentissero quelle parole. Ma, in una delle prime volte della mia vita, decido di stare zitto. Taccio. E ad ogni silenzio mi scorrono i volti di tutti i ragazzi che ascoltavano GayDay2 o che venivano allo Sportello. Ho avuto paura. E me ne pento. Tanto. Ma non potevo mettere a repentaglio la nostra vita. Darren, che è Americano ma non stupido, capisce che sono in difficoltà e mi chiede che stia succedendo”. A quel punto Marco decide di fare una cosa “ancora più brutta di quella precedente. Mento. Non voglio che non si vesta più come vuole in Italia, non voglio tradurgli letteralmente quello che ci stanno dicendo. Non voglio farlo soffrire. Dico che i ragazzi sono ubriachi e che se la sono presa perché non gli abbiamo dato una sigaretta. Mentire e stare in silenzio. Due cose che non facevo da tempo, tanto. Ma che il mio istinto mi ha consigliato di fare. Ecco perché oggi, tornando a casa dal Novara Pride ho capito quanto ancora di queste manifestazioni ce ne sia bisogno. Perché qui in Italia per poter essere Proud ancora di Pride bisogna farne. E anche tanti”.
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