Verona. Il vescovo Zenti solleva dall'incarico il prete che aveva osato criticare la sua lettera elettorale
La vendetta del vescovo Zenti non si è fatta attendere, abbattendosi con violenza sui quanti hanno osato criticare la lettera in cui invitava a votare il candidato di estrema destra in virtù di come promettesse la sistematica discriminazione dei gay e il patrocinio a nuovi congressi omofobi organizzati dai patriarchi russi.
In particolare, Zenti ha sollevato don Marco Campedelli dal suo incarico di insegnate di religione cattolica presso liceo classico Scipione Maffei dopo che il sacerdote, da anni in servizio a San Nicolò, aveva osato criticare quella lettera elettorale.
Campedelli aveva ritenuto che lettera di Zenti fosse un'«invasione di campo» e si era domandato se ci fosse «bisogno che il prete dica ancora alla gente che cosa votare? Siamo sicuri che i laici e le laiche circa le vita, con la sua concretezza, siano meno esperti dei preti?».
Colui che invitava a votare chi sostiene che i crimini d'odio debbano essere ritenuti "libertà di opinione" non ha tardato a punire chi ha osato esprimere un'opinione a lui sgradita.