Adinolfi vede un «baluardo di valori» nella Russia di Putin che manda i suoi militari a stuprare bambine minorenni


Mario Adinolfi dice che lui si è eccitato come una scolaretta davanti alla Giorgia Meloni in versione fascista che sbraitava contro gay e migranti dal palco nei neonazisti spagnoli, asserendo che lui ama Putin e ritiene «baluardo di valori» una Russia che manda i suoi ragazzi a stuprare bambine minorenni, a saccheggiare le città e ad ammazzare civili.
In quella sua evidente convinzione che la politica si faccia insultando i suoi diretti avversari e promettendo aiuti ai gruppi neonazisti in cui lui diceva di volersi arruolare, è con i suoi soliti toni da bulletto che scrive:



Insomma, Adinolfi vuole proporsi come il partito neofascista che promette sostegno all'invasione dio di Putin e la sistematica persecuzione delle minoranze. E così, secondo convenienza, parla di democrazia e di libertà da garantire ai no-vax per poi esaltare la Russia di Putin e urlare che lui pretende di poter decidere sulle questioni etiche-private di ciascuno.

Poi torna a ribadire che lui e il suo nuovo alleato sperano di campare proponendosi come quelli a cui non va bene nulla:



Ed ovviamente è Maurizio Belpietro a dargli spazio e a promuovere chiunque voglia distruggere al posto di costruire.
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