Le lobby anti-Bergoglio fanno quadrato con Adinolfi nel diffamare il creatore del loro del Giubileo

I fondamentalisti di estrema destra amano fare branco e partecipare ad aggressioni squadriste, motivo per cui non stupisce troppo che le lobby anti-bergognane di estrema destra abbiano fatto propria la polemica di Mario Adinolfi contro il logo scelto dal Vaticano per il Giubileo, da lui ritenuto un simbolo da «gay pride» per la presenza di un arcobaleno.
E così, insultando gratuitamente Vladimir Luxuria, il sito integralista Messa in Latino scrive:

In realtà le differenze non sono difficili da trovare, dato che nel simbolo del Giubileo manca il viola e i colori sono in ordine inverso. Se invece di stupiscono che l'arcobaleno non abbia i colori mischiati, forse dovrebbero provare a documentarsi su un qualche sussidiario di prima elementare.

Passando allo squadrismo, i signori di Messa in Latino si affrettano ad aiutare Adinolfi nel diffamare l'autore del logo, asserendo che il fatto che lavori come massaggiatore dovrebbe screditarlo. Magari loro avrebbero preferito affidare lo studio grafico ad un qualche prete pedofilo o un militare russo impegnato nello stupro di bambine ucraine. O magari, sentono confusi perché i centri massaggi che frequentano loro sono luoghi di prostituzione. Fatto sta che scrivono:

Quindi sono orgogliosi di aver costretto qualcuno a chiudere il proprio profilo professionale perché reso vittima di squadrismo? Poi, citato Adinolfi come fonte del loro odio, tornano a diffamare Giacomo Travisani starnazzando che loro odiano l'amore:

Scopriamo così che quella del massaggiatore sarebbe una professione che porta all’inferno, perché loro preferiscono Adinolfi che gioca a poker e si vanta di fatturare col gioco d'azzardo, note attività molto tradizionaliste.
E non va meglio con la "caccia all'omosessuale" inventata da Adinolfi che pare ormai l'ossessione di certi soggetti che poi vanno in piazza ad organizzare blasfemi atti riparatori. Inoltre il loro diffondere immagini private di un qualcuno non appare un comportamento né corretto né cristiano, anche perché non ha commesso alcun reato ma ha solo vinto un bando a cui avrebbero potuto partecipare anche i signori di Messa in Latino (sperando non volessero proporre la loro idea di croce, magari un po' uncinata).


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