Mario Adinolfi torna ad insultare i gay e negare l'omofobia su Rete 4
Mario Adinolfi appare davvero estenuante in quel suo sostenere che gli omofobi sarebbero espressione dei «cattolici» e che lui ne sarebbe il portavoce anche se alle urne non lo vota praticamente nessuno.
Ripetendo sempre le stesse cose, ha insultato i Pride, ha negato l'esistenza dell'omofobia ed ha accusato i gay di mentire su tutto. Non si è risparmiato neppure dall'usare termini omofobi, asserendo che l'omosessualità sarebbe «peccato» o che «i Gay Pride sono ormai un’enorme occasione di business, perché la lobby Lgbt pensa soprattutto a quello: ai soldi».
Fa un po' sorridere che ad accusare i gay di pensare ai soldi quando partecipano gratuitamente a manifestazioni volte a chiedere diritti è un tale che campa grazie al business dell'omofobia. E fa sorridere anche il suo sostenere che indeterminati «cattolici» sarebbero «intimiditi e muti», nonostante paia evidente a tutti che la chiesa controllo l'Italia.
Tutto farebbe pensare che Adinolfi voglia cercare di inculcare paura contro i gay, giurando che sarebbero una "lobby" o che vadano in giro ad "intimidire" la gente:
Curiosa è la sua teoria per cui l'avere una seconda moglie romagnola lo renderebbe esperto di Romagna. Ed è squallido come abbia cercato di banalizzare un atto di omofobia pur di non ammetterlo, riscendo persino a far arrabbiare un'estremista di destra come Platinette.
Precisa poi che lui va in televisione con lo scopo di far sentire legittimati gli omofobi nel loro disprezzo verso interi gruppi sociali:
Stupidi noi a pensare che vada in televisione a recitare il suo personaggio perché lo pagano...