Pillon vorrebbe ispirarsi alle leggi trumpiane per garantire la discriminazione dei cittadini lgbt
Non c'è giorno in cui il senatore leghista Simone Pillon non si metta a inveire istericamente contro i gay, contro ile loro famiglie e contro il loro diritto all'esistenza.
Tutto eccitato da quel governatore trumpiano che ruba le medaglie alle donne transgender e che vorrebbe corrompere i bambini all'omofobia, il leghista dice che lui vorrebbe ispirarsi alle sue politiche esattamente come diceva di voleva ispirare alle anti-gay del suo amatissimo Orban. E così dice che lui è all'opera per realizzare l'agenda delle lobby evangeliche che fece finanziare con denaro pubblico a Verona.
Nell'orribile ideologia di Pillon, la negazione e dei diritti viene definita come una "libertà", mentre ogni forma di tolleranza viene da lui bollata come una "dittatura". Ed è curioso dica che lui vorrebbe prendere gli Stati Uniti come modello di vita, scrivendo "stop geneder" in un probabile riferimento a quel presunto "gender" che i gruppi neofascisti usano per spaventare gli ignoranti mentre Giorgia Meoni ammette che lei usa quel termine senza manco conoscerne il significato.
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