Adinolfi vuole privare dalla cittadinanza i bambini nati in Italia: «Dobbiamo difenderci da sostituzione etnica»
Mario Adinolfi ha una doppia cittadinanza sin dalla nascita perché è stato partorito in Italia da una immigrata extracomunitaria. Ed è da allora che lui si vanta di poter votare per le elezioni australiane, imponendo la sua opinabile volontà ai cittadini di un Paese in cui lui non ha mai vissuto.
A conferirgli quel privilegio è stato un automatismo, dato che l'Australian Citizenship Amendment Act del 1986 prevede che ottenga la "cittadinanza australiana per nascita" tutti coloro che sono nati all’estero da un genitore cittadino australiano. Ed è sulla base quell'automatismo che il fondamentalista romano si dichiara fieramente un cittadino australiano:
Eppure oggi urla che lui vuole negare una cittadinanza ai bambini, perché lui sostiene che la cittadinanza sarebbe «una conquista e una scelta, non un automatismo». Peccato che lui sia cittadino italiano per automatismo e cittadino australiano per un altro automatismo, dato che in nessuno dei suoi casi lui pare avere "meriti" o "scelte" che determinerebbero quello status.
E se le sue figlie hanno avuto una cittadinanza facile, lui sostiene che alle loro compagne di classe nate in Italia da cittadini stranieri dovrebbe essere negata la cittadinanza. Si inventa persino che quei bambini non verrebbero discriminati, anche se è falso dato che il solo accesso a competizioni sportive al fuori del territorio locale è negati a quei bambini. Ed è ancora più osceno come tenti di sostenere che il vaticano sponsorizzerebbe il suo razzismo, che la Chiesa non voglia che qualcuno possa sognare un futuro migliore per i propri figli, arrivando a urlare che lui vuole che si "difenda la razza" manco fossimo nel Ventennio:
Per tentare si sostenere che chi nasce in Italia non debba essere ritenuto italiano, Adinofli crea anche una infografica in cui sostiene che a determinare la nazionalità del bambino dovrebbe essere la nazionalità della madre. Teoria, peraltro, che dovrebbe portarci a sostenere che lui dovrebbe essere ritenuto solo australiano in quanto partorito da una madre extracomunitaria.
Ed è davvero osceno che il signorino dica che una nazionalità data ad un bambino che è nato e cresciuto in Italia sarebbe «svalutata» solo perché il suo elettorato appare profondamente razzista oltre che omofobo.
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