Dopo Gandolfini, la Meloni candida pure Maria Rachele Ruiu di Provita Onlus
Mario Adinolfi ha davvero stancato col suo sostenere che omofobo sarebbe sinonimo di "cattolico". Ed è quasi comico mentre urla che Giorgia Meloni candiderebbe i leader della lobby forzanovista Provita Onlus solo per togliergli voti.
Fatto sta che attacca la candidatura di Maria Rachele Ruiu, sostenendo che non verrà mai eletta:
Peccato che a suscitare orrore dovrebbe essere una Giorgia Meloni che apre le sue porte ai membri di organizzazioni forzanoviste che per anni hanno promosso la Russia di Putin e le sue leggi omofobe.
La signora Ruiu è nota per la sua battaglia contro i diritti dei gay e contro la libertà di scelta dei malati terminali. Tentò anche di organizzare corsi di "sessualità biblica" per incentivare il sesso non protetto fra i ragazzi in età scolare. Attualmente sedeva nel direttivo di Provita Onlus e dell'organizzazione di Gandolfini.
La signora, che da anni cerca di rendere orfani i figli dei gay, ha subito pensato di usare i bambini per la sua campagna elettorale, concedendo questo manifesto:
Ci faccia capire. Che c'entrano quei minori con la sua candidatura? E cosa accadrebbe a quei bambini se dovessero maturare un orientamento sessuale o un'identità di gender contro cui la loro mamma si batte sventolando il fantomatico spettro "gender"? Perché l'impressione è che la signora voglia mettere a frutto anni passati a scrivere messaggi allarmistici e mistificatori come questi:
Insomma, continua a dire che ci sarebbe un imprecisato pericolo nel rispetto perché lo dicono le organizzazioni per cui lei lavora o quel Maurizio Belpietro che fece da sponsor al congresso omofobo di Verona che lei organizzò con Pillon e i patriarchi russi. E la Meloni la candida insieme al suo capo.
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