Hoara Borselli difende il video dello stupro pubblicato dalla Meloni
Hoara Borselli si è lanciata nel folle tentativo di difendere lo stupro pubblicato dalla Meloni, ovviamente fregandosene della dignità della vittima in virtù di come lei paia eccitarsi davanti a tutto ciò che può istigare odio verso gli stranieri.
Peccato che il tema non sia il loro ostentato razzismo, ma l'oscena violazione della privacy di una donna che ha subito una violenza e che vede le sue urla usate a fini di propaganda. Se la signora Borselli venisse stuprata, gradirebbe far vedere il video al mondo intero? Ringrazierebbe la Meloni se quel video venisse usata da camerati sadici per masturbare sulle sue urla? Perché è quanto la leghista sta sostenendo.
Se è pur vero che la signora Borselli ha mostrato ogni centimetro del suo corpo nella probabile speranza che farsi vedere nuda l'avrebbe potuta aiutata a fare carriera, va sottolineato che quella è stata una sua decisione: nessuno l'ha obbligata ad atteggiarsi in quella maniera davanti agli obiettivi fotografici e cinematografici davanti a cui si è spogliata. E se forse a lei sta bene che sua madre e i suoi figli la possano vedere coinvolta in atteggiamenti sessualmente espliciti come quelli, è probabile che chi ha subito una violenza possa non gradire che amici e familiari abbiano modo di vedere un video dell'accaduto solo perché la signora Hoara spera di poter strumentalizzare i fatti (ovviamente sbraitando solo contro i fatti compiuti dagli stranieri e tacendo sui crimini degli italiani).
Se la signora Hoara non riesce a capire quell'ovvietà, almeno stia zitta e ci risparmi dall'insultare chi chiede rispetto per le vittime.