“L’aborto non è un diritto”, scrive Belpietro in prima pagina. Il business np-chiose vale 81 milioni di dollari


Maurizio Belpietro fu sponsor unico del Congresso di Verona, ossia una reunion mondiale dei peggiori omofobi internazionali finanziati dalla destra evangelica statunitense. Tra loro figuravano anche alcuni sacerdoti ortodossi che chiedevano la depenalizzazione della violenza sulle donne e invocavano leggi che potessero costringerle a restare incise.
Forse intenzionato a preparare il terreno per quando le destre metteranno mano alla Legge 194 e cancelleranno i diritti delle donne, titola in prima pagina che lui esige che il diritto di scelta delle donne non sia ritenuto un diritto:



Già in precedenza Belpetro cercò di sostenere che per compiacere Trump fosse necessario costringere con la forza le donne al parto:



Dato il personaggio, parrebbe assai improbabile che un tizio che spalleggia l'abbandono dei migranti in mare possa avere interesse per dei feti. Più verosimile è temere che Belpietro e la destra guardino agli 81.3 milioni di dollari che le lobby evangeliche statunitensi hanno investito per finanziare le realtà europee che si battono per introdurre un totale divieto al diritto di scelta delle donne. Soldi che andrebbero a sommarsi ai finanziamenti russi che il senatore Simone Pillon incamerava dall'Azerbaijan per foraggiare tutte le realtà populiste, integraliste e filo-russe di mezza Europa.
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