Pillon inneggia agli omofobo servi mentre paragona i gay ad esseri deminiaci


Nel suo quotidiano messaggi di istigazione alla discriminazione, il senatore leghista Simone Pillon si dice eccitato avanti ad un manipolo di omofobi serbi che usano i loro figli per manifestare contro le altre famiglie. E così, dopo aver detto di volersi ispirare al suo amatissimo Putin e al suo adorato Orban, oggi sostiene che il popolo del massacro di Srebrenica vada preso ad esempio per la corruzione dei minori auspicata dalla Lega.
Citando il fantomatico "gender" con cui lui e Gandolfini hanno fatturato moltissimi soldi sulla pelle degli indifesi, Pillon ci infila pure uno slogan che va di moda tra i neofascisti, sostenendo che "le porte degli inferi non prevarranno", Insomma, il senatore pare non avere vegogna alcuna nel sostenere che i gay sarebbero esseri satanici:



La cosa comica è che il senatore sostiene pure di percepirsi come "cristiano" nonostante i suoi messaggi siano sempre trasudanti d'odio e finalizzati ad incitare odio. Ed è buffo che dica che l'odio servirebbe a difendere i propri fili" quando Putin ha dimostrato che le sue leggi anti-gay hanno cresciuto una generazione che non ha remore a stuprare bambine minorenni.
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