Pillon torna a insultare gli avversari vantandosi della sua omofobia e del suo odio per le famiglie


Il senatore leghista Simone Pillon è un personaggio assurdo e pericoloso, ma anche patetico nelle sue continue mistificazioni dei fatti. Se già fa ridere che a dirsi "insultato" sia un tale si vanta di aver affossato una norma contro i crimini d'odio e che quotidianamente pubblica messaggi di istigazione alla discriminazione, da vomito e come cerchi di eccitare i nazisti e gli amici degli stupratori di minorenni russi scrivendo:



Peccato che non tutte le famiglie abbiano in papà e svariate madri come le loro, motivo per cui è unicamente a danno dei bambini che il senatore chiede che la femmina ingravidata dal maschio venga marchiata sui documenti scolastici come è uso fare con le vacche. Il fatto che lui si dica eccitato come una scolaretta al pensieri dei bambini orfani che verranno esposti al pubblico ludibrio è aberrante e vergognoso.
Inoltre l'articolo 29 della Costituzione non prevede alcun distinguo, anche se lui si diverte a giurare il falso. E il senatore lo sa bene, dato che propose di cambiare la Costituzione sullo stile ungherese proprio per inserire quei distinguo che lui sa bene non esistano.
E se è vero che nel ddl Zan veniva garantita la protezione di quelle persone a cui lui e Hitler volevano togliere il diritto all'esistenza, ed è altresì vero che altri partiti non vogliono essere complici di Salvini nel massacro di bambini nel Mediterraneo, appare aberrante vedere come lui si vanti di essere dalla parte del male. Immancabile è anche il suo vantarsi di come la Lega voglia torturare i malati contro la loro volontà.
Ovviamente inizia poi a sfottere e irridere gli altri, in quella che pare l'ennesima lezione di bullismo con cui il leghista vuole corrompere i minori al suo stile di vita basato sul disprezzo verso il prossimo. Ed il bello è che lui sostiene pure di autopercepirsi come "cristiano" quando ogni sua opera malvagia testimonia l'esatto contrario. Chissà quanto sarà orgoglioso di lui Satana...
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