Pillon torna a sfottere l'elettorato leghista blaterando di "radici cristiane"

La propaganda del senatore leghista Simone Pillon appare davvero degradante. Dopo essersi giocato la carta della fantomatica «ideologia gender» nella giornata di ieri, oggi lo troviamo a blaterare di fantomatiche «radici cristiane» in riferimento ad un partito che appare come l'antitesi dei Vangeli.
Negando che l'Italia sia nata ben prima del cristianesimo e negando che Roma e Grecia fossero popoli pagani, scrive:

Peccato non ci spieghi cosa vedrebbe di "cristiano" nei respingimenti di Salvini, nella su difesa dei crimini d'odio e nella sua isterica promozione dell'omofobia. Come può un partito che sa solo spargere odio per profitto a parlare di "radici cristiane" senza provare vergogna? O forse Pillon pensa all'abuso propagandistico della religione come prassi di Putin o dei Talebani?
Ma dato che Pillon sa bene che i russi hanno foraggiato la Lega perché nessun altro partito aveva elettori così ignoranti, ecco che non sembra avere remore nell'inventarsi fantomatiche "radici cristiane" di un Paese nato nella scomunica dopo una guerra contro lo Stato Pontificio e con un inno nazionale scritto da qualcuno morto combattendo per scacciare il discendente di Pietro da Roma. Tanto il leghista medio non ha la capacità di comprendere che Pillon li sta prendendo in giro.
E la loro «amata Italia» è quella stessa Italia che Salvini diceva di disprezzare quando voleva la secessione della fantomatica Padania, irganizzando ritiali celtici e cerimonie pagane di venerazione verso le «sacre acque del Po»?


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