Ad urne aperte, Pillon si mette a pubblicare messaggi elettorali per invitare gli omofobi a votare Salvini

Ad urne aperte, in un evidente disprezzo per il rispetto delle regole, il leghista Simone Pillon ha pubblicato un osceno post elettorale in cui tenta di ingannare il proprio elettorato con le sue consuete falsità e con la solita fuffa ideologica che le lobby da lui rappresentate in Senato hanno importato da quel Putin che oggi manda i suoi militari di leva a stuprare bambine.
Il leghista Pillon dice che lui vuole che le donne trans siano obbligate ad usare il bagno dei maschi, che i professori omofobi debbano poter discriminare i figli altrui e che sarebbe per i bambini che lui ha garantito impunità ai delinquenti fascisti che vanno in giro a picchiare i gay per strada:

Il partito di Pillon ci ha già rubato 49 milioni di euro e si guarderà bene dal restituirceli anche dopo essere stati condannati. Pillon vanta già condanne per aver falsificato documenti allo scopo di diffamare chi faceva educazione ai bambini. Oggi se ne fregano delle leggi sul silenzio elettorale per mentire agli italiani e giurare falsamente che il ddl Zan ZAN "avrebbe imposto l'ideologia gender in ogni scuola di ordine e grado".
Ma davvero qualcuno vorrà essere complice di un partito che ostenta la propria incapacità nel rispettare le regole? Perché chi li vota non potrà poi lamentarsi se Savoini verrà beccato nuovamente a trattare con i russi una mega-truffa a danno degli italiani in cambio di un fiume di rubli diretto nelle loro tasche.


Leggi l'articolo completo su Gayburg
Ed ancora:
Il leghista Pillon è ormai una mitragliatrice di fake-news
Salvini, Pillon e sasso vanno all'attacco dell'atleta trans
Secondo il leghista Pillon, la Palestina non esiste (però esisteva la Padania, giusto?)
Il leghista Pillon pubblica nuove fotografie di atlete, sostenendo che a lui piacciano le loro vagine
Il leghista Pillon chiede led luminosi obbligatori sulla vagina delle atlete olimpiche
Pillon si inventa che gli organizzatori delle Olimpiadi gli darebbero ragione