Coghe dice che "da uomo" non potesse accettare il diritto di scelta di sua madre
All'interno delle campagne dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus contro i diritti delle donne, Jacopo Coghe ha praticamente sostenuto che sua madre avrebbe dovuto farlo nascere sulla base di una legge che glielo imponesse e non perché lei lo volesse. Ed è così che descrive sia madre come un oggetto ritenuto utile ai suoi interessi e non come una persona degna di poter scegliere:
Il tentativo di Coghe è quello di sovvertire le fondamenta del diritto, sostenendo che a contare dovrebbe essere la nascita quanto il concepimento. E quindi, la donna non deve avere voce in capitolo su feti che non potrebbero mai sopravvivere senza sfruttare il loro corpo.
E quindi si inventa che lui contasse più di sua madre, la quale doveva essere costretta a poter morire pur anteporre i suoi interessi alle sue scelte. Ma questo evidentemente non vale per i figli dei migranti che sognano un futuro, per i figli dei gay che chiedono diritti o per i bimbi ucraini uccisi dalle bombe di Putin.
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