Il leghista Pillon guida un attacco squadrista contro i Papà per scelta

È il senatore leghista Simone Pillon ad aver guidato un attacco squadrista contro i Papà per scelta, coperti da insulti ed offese per aver osato chiedere risposte per la tutela dei loro figli.
Davanti ad un leghista che accusa due padri di «strumentalizzare» i figli contro cui lui aizza gli omofobi, tanti hanno auspicato che la loro Giorgia Meloni potesse privare quei minori da ogni tutela:

La denuncia è dei due papà, che sui social commentano:

Abbiamo trascorso le ultime ore scioccati. Abbiamo pubblicato giorni fa un post in cui chiedevamo alla politica risposte concrete per il futuro della nostra e di tante altre famiglie omogenitoriali. Domande lecite se c’è di mezzo il futuro dei propri figli.
Siamo stati travolti da un’aggressione senza precedenti, con una violenza ingiustificata a cui ha preso parte anche un senatore che ha vigliaccamente alimentato una conversazione già tossica e feroce.
C’è chi dopo il 25 Settembre riaprirebbe i forni, chi invoca l’Olacausto, chi ci guarirebbe con “olio di ricino a volontà” proprio come facevano i nazisti per torturare i dissidenti. C’è chi ci definisce appestati, pervertiti e infami, chi ci darebbe due calci, chi ci deporterebbe al confine, chi in reparto psichiatria e chi si augura che arrivino gli assistenti sociali a toglierci i figli.
Ora, siamo tutti d’accordo che il comportamento di queste persone sia deplorevole e, tranquilli, saranno denunciate. Ma non è definendole meschine che risolviamo il problema. È chiara la matrice di questi messaggi, che ci ricordano il clima in senato dopo l’affossamento del DDL ZAN, accolto da un boato, tra risate sguaiate e applausi scroscianti.
Noi alla politica mediocre, populista e aggressiva rispondiamo con il sorriso. Vogliamo essere d’esempio ai nostri bimbi: si può cambiare il mondo senza strillare e senza calpestare gli ultimi. Vorremmo lasciarvi un mondo più gentile e inclusivo, perché sappiamo che al bianco e nero, anche voi preferite tutte le sfumature dell’arcobaleno. A questa classe politica, vorremmo ricordare che rispetto e dignità sono valori non sacrificabili sull’altare di una tornata elettorale. E questo è un principio che dovrebbe riguardare tutte e tutti, a prescindere dalla propria appartenenza politica.


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