Il partito di Adinolfi si inventa che negando aiuti all'Ucraina si aumenterebbero le scorte di gas


La campagna elettorale del partito di Mario Adinolfi pare incentrata sull'esaltazione dell'egoismo. Dopo aver elogiato tutti quei no-vax che non hanno voluto fare la propria parte nel contrasto alla pandemia, oggi dichiara che i membri del suo partito non hanno alcuna intenzione di abbassare il loro riscaldamento domestico nonostante le scorte siano limitate e potrebbero diventare insufficienti dinnanzi ai loro sprechi.
Al momento i fatti sono questi: si vocifera di un probabile decreto che prevedrà che termosifoni siano abbassati da 20 a 19 e tenuti accesi un’ora in meno al giorno. Inoltre è stato annunciato per settimana prossima un decreto a sostegno di famiglie e imprese per frenare le bollette e la corsa dei prezzi.
Senza conoscere i dettagli del provvedimento, Mirko De Carli dichiara:



Peccato che il razionamento serva ad arginare la scarsità delle scorte e non per limitare i costi. Sarà pur vero che De Carli non ha mai nascosto il suo desiderio di impedire che le famiglie ucraine possano difendersi da invasori armati che stanno stuprando le lo bambine e distruggendo le loro case, ma il suo contributo all'invasione non avrebbe alcun effetto col tema in questione. Il razionamento serve a far fronte a scorte limitate e non riguarda in alcun modo quei prezzi che saranno oggetto di altri decreti.
Per farla semplice, se abbiamo solo tre metri cubi di gas a fronte di tre famiglia che ne usano 3,1 metri cubi a testa, il fatto di negare aiuti agli ucraini non produrrebbe il gas mancante. E davanti a chi propone di suddividere la disponibilità in parti eguali, De Carli promette che lui te ne regalerà 2 metri cubi pretendendo che a pagare la bolletta siano quelle due famiglie a cui lui avrà lasciato solo mezzo metro cubo.
La situazione non migliora quando l'adinolfiniano tenta persino di sostenere che il governo Draghi sarebbe "dirigista", ossia imposto arbitrariamente in modo estemporaneo e antidemocratico. Peccato che la Costituzione prevede tutto ciò che ha portato all'elezione democratica del governo, dato che siamo in una repubblica parlamentare e il Parlamento eletto può nominare come Presidente chiunque vogliano intanto sia presente una maggioranza che lo sostiene.
1 commento