Jacopo Coghe diffama chi osa denunciare le sue attività illegali

Ci spiace per Jacopo Coghe, ma denunciare atti illegali è un dovere civico, non la presunta "prova" di una fantomatica "lobby". E dato che esiste una legge che proibisce campagne pubblicitarie finalizzate all'istigazione all'odio o alla truffa ideologica, ogni cittadino degno di quel nome dovrebbe rivolgersi alle autorità davanti alle porcherie che lui affigge sui muri delle nostre città.
Dicendo che agli omofobi non sta bene che due genitori gay non si facciano diffamare da loro, è in riferimento alla loro vergognosa campagna contro l'educazione al rispetto nelle scuole che scrive:

No, caro il nostro esponente della lobby omofoba, far rispettare la legge non è contro la "legalità" ed è molto improbabile che lei possa auto-proclamarsi il detentore del "buonsenso" dopo aver trascorso anni ad elogiare Putin. Ed è gravissimo che lei usi termini come "collazione" contro degli onesti cittadini, soprattutto se lo scopo è quello di aizzare i fascisti contro la loro famiglia.
E visto che a lei piace dire che i gay vorrebbero "dotarsi di figli", ci può ricordare in che modo il suo massimo Gandolfini si è dotato di prole dato che lui e sua moglie vivono un'unione matrimoniale del tutto sterile?

Dicendo che lui se ne frega della legge al pari di come anche i preti pedofili si dicono convinti che non sarà una legge a far cessare i loro abusi minorili, Coghe inizia a dire che con Salvini e la meloni lui potrebbe incitare tutto l'odio che vuole. Dice anche che lui non vede "discriminazione" nel diffondere una truffa ideologica finalizzata ad incitare la discriminazione, dicendo che lui si sentirebbe censurato" mentre chiede che la rai censuri una famiglia omogenitoriale in Pappa Pig:

Ovviamente Coghe ripete gli slogan coniati da Gandolfini, anche se non si comprende in che modo sostenga che cercare di ingannare i genitori sarebbe "libertà educativa" da garantire solo a chi vuole che ai figli degli altri siano censurati i programmi televisivi in quanto loro vogliono imporre limitazione alla libertà di espressione altrui.


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