Provita Onlus sostiene che Peppa Pig sarebbe fonte di «degradazione verso il post‒umano»


L'organizzazione forzanovista Provita Onlus pare letteralmente ossessionata da Peppa Pig, dicendosi furiosa perché al loro Jacopo Coghe non sta bene che ai bambini possa essere mostrato che esistono anche famiglie con due mamme.

Ora se ne sono usciti pure con un articolo di tale Clemente Sparaco in cui leggiamo:

Un tempo si raccontava che i bambini nascevano sotto i cavoli. Allora i cavoli erano l’unico alimento con vitamine e minerali di cui si potesse disporre d’inverno ed erano raccolti nove mesi dopo la semina prevalentemente da donne le quali ne recidevano la radichetta, che, come un cordone ombelicale, li legava alla madre terra.
Ma oggi che nessuno crede più alle favole si narrano cose diverse. Così il magico mondo della Disney, i programmi per bambini di Netflix, la Barbie trans, l’edizione Lego arcobaleno, raccontano piuttosto di coppie dello stesso sesso e di bambini felici. E anche Peppa Pig si omologa a tale modello, dovendo l’editore rispondere alle richieste pressanti delle famiglie arcobaleno. Così vi fa la sua comparsa un nuovo amico, Penny Polar Bear, che, descrivendo la sua famiglia, dice di vivere con la mamma e l’altra mamma e che una fa il dottore, mentre l’altra cucina gli spaghetti.

Insomma, si dicono furiosi perché a loro non va bene che ai bambini possa essere raccontato che il mondo è più vario di quello che loro conoscono. D'altronde chi potrebbe finanziarli se le nuove generazioni crescessero senza quei pregiudizi su cui loro basano il loro fatturato?

Il signor Clemente Sparaco passa così a dire che i gay sarebbero "contro-natura" perché la vera fiaba dovrebbe proporer solo eterosessuali che magari abbandonano i figli nella foresta come i genitori di Hansel e Gretel:

Le favole sono fantastiche e immaginifiche, ma a loro modo dicono la verità e sono immediate e in armonia con la natura. L’ideologia invece ha un rapporto rovesciato con la natura e anche con la biologia e, per quanto ostenti modi suadenti, è menzognera. Si costruisce infatti su premesse sottratte alla prova e l’assenso che le si dà si dimostra non censurabile criticamente e trasfigurato emozionalmente. Ed è violenta almeno quanto è mistificante.

Nonostante il loro Massimo Gandolfini non possa generare figli perché vive un'unione sterile con la moglie, a loro sta bene che sia chiamato "papà" dai tizi che ha adottato. Ma però dicono che nel caso delle famiglie omogenitoriali bisognerebbe impedire la loro esistenza, inventandosi che loro penserebbero alla GpA anche per quei pesi in cui le famiglie gay possono adottare bambini al pari del loro Gandolfini:

La verità è che due donne non possono avere un bambino. Pertanto, la mistificazione si annida nel non dire che, per averlo, devono comprare il seme di un venditore (che chissà perché tutti chiamano donatore), fecondare l’ovulo di una delle due e impiantarlo in un utero il più delle volte neanche loro; quindi nell’occultare almeno uno dei genitori biologici.
La violenza si determina, poi, nel momento in cui si carpisce l’innocenza infantile e si costringe il bambino ad adeguarsi alle scelte affettive dei pretendenti genitori. Ma la cavolata più grande sta nel fidare indiscriminatamente nella tecnica e nel suo potere manipolatorio per travalicare la natura.

Quindi ci facciano capire. Non è un problema se Adinofli si risposa a Las Vegas, non è un problema se Salvini molla le ex fidanzate per correre dietro alle ragazzine. Non è un problema se Berlusconi è indagato per prostituzione minorile. Ma diventa un problema se un coniglio ha due mamme?
Lo saprà che in natura le famiglie omogenitoriali esistono dato che molte coppie gay di animali si sono prese cura dei cuccioli abbandonati da altri?

Di bufala in bufala, arrivano ad intentarsi che:

Sono state quindi indotte situazioni non corrispondenti alla realtà naturale e biologica, che hanno fatto insorgere l’idea innaturale di avere figli senza l’altro sesso. Le difficoltà che hanno i legislatori nell’adeguare la terminologia a queste inconsuete pretese ne dimostrano l’assurdità e per certi versi, la mostruosità: non più Padre e Madre o Papà e Mamma, ma Genitore 1 e Genitore 2.

In realtà quella dicitura serve a dare dignità a tutti quei bambini che non vivono con una mamma e un papà, ma con zii, tutori o altre persone che fanno la vece di genitore. È quello che sotto la Montessori rientrava nella definizione di "genitore o chi ne fa le veci" che esiste da decenni nelle scuole italiane.
Ma dato che loro dicono che serva un genitore dotato di pene e una mamma dotata di vagina per far crescere i bambini, ecco che arrivano a teorizzare che:

Ciò ha avviato un processo che porta, se non regolato, verso l’ennesima degradazione, verso il post‒umano, il quale si rivela disumano nel momento in cui si misconosce il diritto del bambino ad avere i riferimenti sicuri di cui ha bisogno per crescere (mamma e papà).

Peccato che a dirlo sia solo chi si compiace per i crimini di Putin, non quella scienza che ha dimostrato che i genitori dello stesso sesso possono crescere benissimo i loro figli.
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