Adinolfi ci spiega che lui vuole toglierci la libertà per via "democratica" perché si reputa migliore degli islamici


Mario Adinolfi è quel tizio che si vantò di essere andato davanti ai giornalisti ad urlare che bisognava impedire al popolo italiano di potersi esprimere sul tema dell'eutanasia perché lui tremava di non poter più torturare i malati terminali contro la loro volontà. È qual tizio che si è candidato alle elezioni promettendo che lui avrebbe abolito il diritto di scelta delle donne e che lui avrebbe imposto leggi che le avrebbero costrette a produrre figli contro la loro volontà.
Si dice certo che servano leggi che vietino a due gay di gay di potersi sposare come lui ha fatto con due donne diverse, ed ha esultato quando il suo Pillon è riuscito ad impedire che si potesse tenere un voto democratico in tema di contrasto all'odio. Fa dunque sorridere che sia lui a scrivere: «Imporre con violenza un precetto religioso è bestemmiare Dio che ci vuole liberi».
Ovviamente Adinolfi non rinsavito, ma ha ripreso le invettive che questa mattina aveva lanciato contro gli islamici, lamentandosi che i loro fondamentalisti riescono a fare ciò che lui vorrebbe probabilmente vorrebbe fare ma citerebbero il dio sbagliato. Ed ovviamente lui torna a dire che lui pensa di essere "credente" in quanto omofobo che simpatizza per Putin e per il suo voler togliere la libertà agli ucraini per imporre con le bombe il suo predominio (ma Putin cita il dio giusto e quindi lui può):



Peccato che Adinolfi non ci spieghi quale sarebbe la differenza tra imporre un precetto religioso con la violenza o imporlo per presunte vie democratiche. Non è che se Orban ha il parlamento, diventa meno grave la violenza che riserva alle donne.
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