Adinolfi sta con una ragazzina che ha 15 anni meno di lui, ma vuole sindacare sulle effusioni altrui
Mario Adinolfi si è risposato con una ragazzina che aveva 15 anni meno di lui, ma non esita ad urlare che a lui non sta bene che Cecchi Paoni possa scambiarsi effusioni con un ragazzo 24enne che lui dice «potrebbe essere suo nipote».
Ma dato che non si sta parlando della fantomatica nipote di Mubarak che fu oggetto delle attenzioni di Berlusconi o della giovanissima fidanzata che Salvini andava a prendere a scuola, il fondamentalista ha visto l'opportunità di sfruttare il falso perbenismo dei suoi proseliti per lanciarsi in pruriginose proiezioni delle sue più perverse fantasie sessuali. E così dice che quello sarebbe «un povero ragazzo», facendo intendere che a renderlo vittima sarebbe chi lo ha baciato e non di chi lo insulta perché ad Adinolfi non sta bene potesse baciare chi desiderava.
Ovviamente si inventa pure che gli etero non avrebbero lo stesso trattamento, anche se Salvini e Berlusconi non sembrerebbero preferire le coetanee.
Forse non esiste nulla di più squallido di un tizio con due mogli che cerca di fomentare omofobia attraverso torbide insinuazioni se quanto accade nei letti altrui, anche se siamo davanti a due adulti consenzienti che avrebbero tutto il fritto di fare ciò che vogliono. Quindi Adinolfi farebbe bene a non rompere le scatole, magari occupandosi di quegli etero che sposano bambine o di preti pedofili che lo applaudivano ai suoi comizi dopo aver stuprato minorenni sin dentro il confessionale.
Aizzati dal fondamentalista romano, i suoi proseliti iniziano a mostrare quanto sono bravi a fare branco. Ed è con la bava alla bocca che iniziano a dire che Cecchi Paole sarebbe «un pederasta» e «un vecchio porco». Tutti appellativi che loro non hanno mai vomitato contro quei loro leader che frequentano ragazzine o quei militari russi che Adinolfi vuole finanziare nonostante i loro stupri monorili.
Oltre al solito tizio che soi diverte a ridere dell'odio omofobico, c'è pure un proselito che sostiene che l'omofobia fosse già molto diffusa ancor prima che le elezioni ci imponessero quello che si preannuncia come il governo più di destra del dopoguerra.
Leggi l'articolo completo su Gayburg