Attilio Negrini torna a spargere fake-news contro Gayburg
Il signor Attilio Negrini continua a sostenere che debba essere ucciso chi contrasta la sua ideologia fondata sull'omofobia, la negazione della pandemia e qual suo incondizionato amore per Putin che pare condividere con il suo amatissimo Mario Adinolfi. Se alcuni giorni fa si spinse ad invitare gli estremisti ad «usare la forza» per «zittire» l'onorevole Zan, ora riprende con orgoglio il messaggio in cui diceva di volerci pagare un biglietto per il Qatar in modo che qualcuno potesse arrestarci o condannarci a morte. Non male per uno che diceva che i crimini d'odio fossero «liberà di opinione» e che il ddl Zan fosse «liberticida».
Ricorrendo ai soliti insulti e alle solite minacce, oggi pare arrabbiato perché non avremmo scritto quello che lui voleva davanti al suo rilanciare i falsi nomi pubblicati da Zaira Bartucca riguardo agli autori di Gayburg. Ma noi, come sempre, non possiamo che confermargli che quanto sta dichiarando è falso.
Potremmo anche fargli notare che è inutile che vada in giro a giurare nomi falsi dato che la Procura ci conosce perfettamente e il reale problema è che quelle che lui spaccia per "insulti" e "diffamazioni" non vengono ritenuti tali dai giudici. Quindi il fatto che lui ci accusi di reati penali è semmai un motivo per cui noi potremmo querelarlo, dato che ad oggi l'opinione non è ancora reato. E ci pare alquanto curiosa la sua teoria per cui sarebbe Gayburg a decidere chi può essere chiamato da David Parenzo o che noi avremmo il suo numero.
Sostenendo che lui ha deciso che qualunque cosa scriveremo andrà ritenuta meritevole dell'accusa penale di diffamazione, scrive:
A noi pare inutile ogni commento, anche se fatichiamo a vedere "sobrietà" ed "educazione" in un post tanto rabbico che lui si è premurato di costruire attorno alla sua falsa testimonianza.