Fratelli d'Italia difende i manifesti anti-gay affissi da Provita Onlus a Piacenza


A Piacenza, è la capogruppo di Fratelli d’Italia a difendere i manifesti anti-gay che l'organizzazione forzanovista Provita Onlus ha affisso per la città, usando la truffa "gender" come strumento di incitamento alla discriminazione. Davanti ad una opposizione che aveva richiesto al rimozione di quella porcheria in quanto illegale, la capogruppo Sara Soresi ha replicato:

I Consiglieri di Piacenza Coraggiosa – prosegue Soresi - richiamando l’art. 23 del Codice della Strada, forse dimenticano che tale norma vieta forme di pubblicità contenente messaggi sessisti, violenti o discriminatori con riferimento all’orientamento sessuale, identità di genere o abilità fisiche o psichiche, ma che i manifesti apposti da “Pro Vita” non attaccano alcun genere, né orientamento, limitandosi ad una libera manifestazione di pensiero, in particolare sottolineando la loro contrarietà alla teoria gender. I casi, dunque, sono due: o i consiglieri confondono il “gender” con l’orientamento sessuale, o la legge che ritengono violata altro non è che quell’insieme di ideologie e stereotipi che una certa parte della sinistra vorrebbe imporre alla totalità delle persone, bambini compresi.

Peccato che Giorgia Meloni abbia chiarito che loro non hanno idea di cosa diamine sarebbe la fantomatica «ideologia gender» di cui parlano sempre, anche se la responsabile di Fratelli d'Italia pare non voler far mistero che il ricorso ad una truffa culturale serve a promuovere l'omofobia mentre si nega di attaccare i gay.
Nei manifesti, infatti, il solito Jacopo Coghe è ricorso ai soliti toni allarmistici per giurare su Putin che "ogni giorno in centinaia di scuole italiane si svolgono lezioni, attività, corsi su affettività e sessualità profondamente intrisi di ideologia Gender". Insomma, un messaggio forviante che pare mentire ai cittadini per corromperli all'odio.
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