Il pastore Carollo elogia la diocesi di La Spezia per le intimidazioni ai sacerdoti che difendono i diritti dei gay


Il pastore evangelico Luigi Carollo sostiene che la diocesi di La Spezia avrebbe fatto una «scelta corretta» nell'intimidire qualunque sacerdote osi sostenere i diritti dei gay, sospendendo don Giulio perché le sue idee non erano ritenute sufficientemente omofobe per piacere vescovo Luigi Ernesto Palletti.
Nello specifico, la diocesi ha contestato le sue posizioni a favore di vari diritti civili, tra cui quelli delle famiglie arcobaleno e la libertà di scelta su questioni come l’interruzione di gravidanza e l’eutanasia. Libertà che il signor Palletti sostiene vadano ritenuti non «conformi al Magistero della Chiesa», dato che loro preferiscono che i malati siano torturati contro la loro volontà e che migliaia di giovani siano resi vittima di bullismo per la loro identità.

Ed è davvero stupefacente come Carollo passi dal sostenere che la sua Carlotta Toschi sarebbe stata "discriminata sul lavoro" perché un'associazione lgbt le ha revocato il mandato dopo la sua candidatura in un partito omofobo, ma poi elogi una diocesi che licenzia un sacerdote perché predica amore e non disprezzo verso il prossimo:



Ovviamente i riferimento al Pd non sono una citazione, ma sono parte del consueto uso politico che Carollo è solito fare della religione al fine di promuovere la sua amata ultra-destra. Non a caso, lo abbiamo trovato a pregato insieme a Pillon per chiedere che Orban potesse dominare l'Italia e garantire una sistematica persecuzione di interi gruppi sociali.

Una volta sostenuto che Dio sia malvagio e che ci voglia impegnati a predicare omofobia e a torturare i malati terminali, il pastore si mette a dispensare cuoricini a quanti si dicono eccitati davanti ai cattolici che puniscono la libertà di opinione e reprimano chi non calpesta le libertà altrui:





Anche in questo caso appare curioso il loro passate dal sostenere che Carollo dovrebbe essere libero di poter dire tutto ciò che pensa contro gli altri mentre poi elogiano chi punisce la libertà di coscienza dei sacerdoti che si mostrano davvero cristiani. E così i proseliti di Carollo iniziano a chiedere la scomunica per chi non è omofobo mentre teorizzano che non si possa essere preti se non si è fan di Orban, Putin e Salvini:







A ricevere cuoricini da parte di Carollo è anche chi dice che chi non è omofobo non dovrebbe poter fare il prete, dato che quella sarebbe una professione incentrata sulla promozione della discriminazione:





Immancabili arrivano anche gli insulti ai fedeli che hanno chiesto il reintegro del loro parroco:



Arrivano poi gli insulti al sacerdote, con un tizio che si mette a dire che chi predica amore sarebbe un «cogli*ne» che va «fatto fuori»:



Ovviamente il diffamatore risulta un fan di Jacopo Coghe ed ha festeggiato quando il suo Pillon ha garantito impunità a chi commette crimini dettati dall'odio:



Evidentemente l'ama il prossimo tuo o il non giudicare sono concetti sconosciuti per chi va nella chiesa dei coniugi Carollo a pregare perché Dio faccia vincere le elezioni ad Adinolfi. Cosa che peraltro non è avvenuta, lasciando intendere che presumibilmente Dio non sarebbe così incline ad accogliere le sue richieste.
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