Il Premio Nobel per la Pace è stato assegnato al bielorusso Ales Bialiatski, ai russi di Memorial e agli ucraini del Centro per le libertà civili
Il premio Nobel per la pace 2022 è stato assegnato all’attivista per i diritti civili bielorusso Ales Bialiatski, all’organizzazione non governativa russa Memorial e al Centro per le libertà civili ucraino. Si tratta di tre campagne per la democrazia e la libertà che hanno coraggiosamente lottato contro l'autocrazia del Cremlino e l'autocrate di Minsk.
L'attivista bielorusso Baliatski, 60 anni, è il fondatore di un centro creato nel 1996 in risposta alla brutale repressione del dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko, oggi sostenitore e partner di Vladimir Putin nell'invasione dell'Ucraina. L'attivista bielorusso è attualmente detenuto in attesa di processo nel proprio Paese.
La ong russa fu chiusa all'inizio del 2022 da Putin, con l'accusa di essere un'organizzazione anti-patriottica al servizio di potenze straniere. Per trent'anni p stata una delle principali associazioni umanitarie russe, dedicata a conservare la memoria e la testimonianza di milioni di cittadini innocenti che hanno sofferto prima nel Gulag dei campi di prigionia dell'Unione Sovietico e poi nelle carceri dell'attuale capo del Cremlino.
Il centro per i diritti di Kiev, fondato nel 2007, ha monitorato le persecuzioni politiche nella Crimea occupata dai russi, documentato crimini di guerra dopo l'invasione russa del 2014 e quella del febbraio scorso: Si è occupata di denunciare massacri di civili e stupri di donne ad opera dell'esercito di Mosca nell'offensiva degli ultimi sette mesi.
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