La Lega difende i manifesti anti-gay di Jacopo Coghe, sostenendo che il rispetto creerebbe "confusione sessuale" nei bambini
Non pare privo di interessi personali un consigliere regionale leghista che difende i manifesti anti-gay di Provita Onlus dopo aver appiccicato madonne al tricolore per scattarsi selfie con in mano il calendario di quell'organizzazione forzanovista.
Eppure la stampa locale gli ha pure dato spazio, sostenendo che Matteo Montevecchi temerebbe un "indottrinamento gender" nelle scuole e pare compiacersi con chi usa la paura come strumento di propaganda della discriminazione.
Ricorrendo al tipico linguaggio della propaganda leghista, Matteo Montevecchi dichiara:
Leggo sulla stampa che secondo la CGIL della Romagna questi manifesti di Pro Vita & Famiglia sarebbero illegali, non rientrerebbero nella libertà di espressione e dovrebbero essere subito rimossi in quanto promuoverebbero apertamente discriminazioni. Ricordo alla CGIL (allergica alla democrazia) che il Ddl Zan che la sinistra spingeva fortemente per tapparci la bocca a tutti, non è passato. Siamo ancora liberi di ricordare che le foglie sono verdi d'estate e che due più due fa quattro. Siamo ancora liberi di dire che i bambini sono maschi e le bambine sono femmine. Siamo ancora liberi di opporci alle colonizzazioni ideologiche di questo secolo. Mi schiero dalla parte di Pro Vita & Famiglia e di questi manifesti contro l'indottrinamento gender, che condivido totalmente. Basta confondere l'identità sessuale dei bambini.
Insomma, Montevecchi ha messo in fila un po' di slogan, citando le frasi di Chesterton che Gianfranco Amato recitava su Radio Padania nel 2017. Si inventa che il rispetto creerebbe confezione sessuale nei bambini e si lamenta che l'omofobia non sia ritenuto un "diritto".
Ovviamente accusa gli altri di non essere democratici perché osano contestare chi chiede leggi che vietino i diritti di interi gruppi sociali, in quel proporre slogan che parrebbero spiegarci perché i russi dicessero di aver scelti di finanziare la Lega in quanto ritenevano che i loro elettori fossero particolarmente ignoranti e manipolabili.
Dato che Montevecchi si è appena sposato al cospetto di Pillon, sarebbe interessante scoprire se abbia spiegato a sua moglie che lui si dica fermamente convinto di aver scelto di fare sesso con lei solo perché è cresciuto nell'omofobia, dato che lui pensa una sana educazione al rispetto lo avrebbero potuto "confondere" e lo avrebbero portato a gettarsi fra le braccia del suo Pillon o a decidere di cambiare sesso.