Le curiose teorie del pastore Carollo sulla lingua madre
Il pastore evangelico Luigi Carollo afferma qualcuno avrebbe da ridire con l'uso del termine "lingua madre". Ovviamente non ci dice chi mai avrebbe portato avanti quella presunta polemica che parrebbe esistere solo nella su amente, preferendo lamentarsi di chi non vuole che il sesso dei genitori come lui, Putin e Pillon sono soliti chiedere.
Rispolverando la polemica leghista contro la dicitura "cognome e nome dei genitori o di chi ne fa le veci" presenti sulla carta di identità elettronica al posto del "mamma e papà" proposto da Salvini, è cavalcando la bufala del "genitore 1 e 2" che scrive:
Se è evidente che la dicitura da lui contesta serva a non discriminare tanti bambini che non hanno famiglie omogenitroaili, il pastore non pare aver dubbi nel sostenere che quei minori sono ritenuti sacrificabili pur di garantire discriminazione ai figli dei gay.
Riguardo al resto del discorso, parrebbe esistere una chiara differenza tra l'etimologia di una parola e il voler usare parole scelte sulla base della discriminazione che garantirebbero. Infatti nessuno ha problemi con chi usa il termine "salario" nonostante nessuno venga più pagato con del sale come l'etimologia del termine vorrebbe. Ma il discorso diverso è se qualcuno proponesse di ribattezzare lo stipendio in "elargizione al lavoratore", dato che in qual caso si cercherebbe di negare che il lavoro vada retribuito.
Detto ciò, ci permettiamo di siggerire a Carollo di non indicare una "lingua madre" nel suo curriculum, dato che la madrelingua è la lingua che impariamo da piccoli, mentre la lingua madre è la lingua che dà origine ad altre lingue. Ad esempio, il latino è la lingua madre di portoghese, spagnolo, francese, italiano e rumeno.
Quasi a voler chiarire che in realtà a loro non gliene frega nulla della lingua ma a loro interessa solo codificare i sessi nella speranza di poter contribuire alla propaganda omofoba del loro venerato Orban, il pastore ride divertito a chi elogia la sua campagna di istigazione alla discriminazione dei gay:
Update 13/10: Come sua triste abitudine, anche queste volta il pastore ha incitato i suoi proseliti a fare branco e ad insultarci, quasi ritenesse che chi osa dissentire dal suo pensiero vada reso vittima di attacchi gratuiti, insulti e calunnie.
Ma appare abbastanza squallido che a guidare l'attacco odierno sia stata la sua legale (nonché candidata per il partito omofobo di Mario Adinolfi). Se nei mesi scorsi ha cercato di farci chiudere senza passare da un'autorità giudiziaria e ci ha successivamente attaccati dall'altare della chiesa dei coniugi Carollo promettendo ai presenti che lei ci avrebbe impedito di poter esprimere opinioni sgradite al pastore, oggi scrive:
In che senso la signora dice "ancora questi"? Al massimo saremmo noi a doverci dire stanchi di come Carollo non faccia che inventarsi pretesti con cui attaccare i gay, le loro famiglie e la loro dignità. E sinceramente appare desolante che un avvocato si presti a insultare qualcuno solo perché a lei non pare vada bene possa essere esercito un sacrosanto diritto di critica verso gli attacchi pressoché quotidiano che il suo assistito riserva ad interi gruppi sociali.
Inoltre non pare molto "cristiano" il fatto che i proseliti di Carollo amino rispondere alle idee con insulti offese gratuite, rigorosamente elogiare dal loro pastore in quel suo evidente tentativo di incentivare quello spirito squadrista:
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