Nicola Porro invita i suoi lettori a costringere al silenzio chi critica il suo amato Lorenzo Fontena
Nicola Porro ha pubblicato un aberrante articolo di Max Del papa dal titolo "Fermate Rula Jebreal che spara vaccate su Fontana".
Ricorrendo a quel loro stile squadrista in cui gli insulti sopperiscono al loro totale assenza di argomentazioni, è sul sito del vicedirettore de Il Giornale che leggiamo:
Dopo, non venite a commentare che il MDP è livoroso perché non scopa, non è famoso e tutti gli altri deathwish che proiettate su di me: il fatto è che ogni mattina un cronista si sveglia e sa che dovrà commentare una nuova vaccata di Rula “Lula” Jebreal. E che mestiere faccio io? Il cronista. E che devo fa’? Annotare i deliri di questa qua, ex fisioterapista di potere, ex modella di borsette, che un giorno, non si è mai capito come, perché, per colpa di chi, chi, chi chi, è diventata maitre a penser prima e maitre a twitter poi. Heri l’altro dicebamus di come la esagitata ammazzafascisti, come la chitarra di Woody Guthrie, avesse avuto un travaso di bile con la nomina di ‘Gnazio La Russa alla presidenza del Senato.
Heri, poi, si è raddoppiata e superata, ormai, povera, ha il fegato spappolato più di Vasco Rossi, con il leghista Lorenzo Fontana, sentite che roba: “Omofobo, xenofobo e filoputiniano, amico del partito neonazista greco (che ha al suo interno criminali condannati per omicidio), è questo il profilo del leghista Fontana, in corsa per la presidenza della Camera. Questa estrema destra è una minaccia per l’Italia e l’Europa”. E per la via Lattea, no? Ostreghéta, avevamo uno che mette le bombe sui treni e non ce n’eravamo accorti! Un neonazista, deportatore, amico di stragisti, ancora peggio del fascistone senile ‘Gnazio, stavolta Rula cinguetta in italiano: e noi torniamo a domandare: ma questa, chi l’ha convinta di essere giornalista? Sembra più una debbunchere accigliosa, sai di quelli che, giornalisti falliti, spiano quelli veri, con la scusa di fare i cacciatori di balle ne cacciano di ancor più fragorose, omettono quello che gli fa comodo e se qualcosa si mette di traverso alla propaganda di chi li paga (Soros, per non far nomi), mettono il marchio, drammatico, scultoreo, fiammeggiante, dall’iconografia vagamente arditista: “Fuori contesto”.
Se in mezzo a quella serie di insulti ed offese gratuite pare difficile comprendere il senso del discorso di Max Del Papa, l'impressione è che il signorino neghi che un tizio che partecipava agli "etero pride" di Forza Nuova, che collaborava con i nazisti di alba Dorata, che dipingeva Putin come un eroe possa essere criticato per le sue idee.
E così scopriamo che nel regime di Fontana sarà fatto divieto dire la verità, e sarà ancor più vietate esprimere opinioni o Nicola Porro lancerà i suoi attacchi squadristi in cui insulti e offese sopperiranno al fatto che Max Del Papa non è stato in grado di trovare una sola argomentazione per negare le accuse lanciate verso il suo pupillo.
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