Palestina, è stato assassinato e decapitato un ragazzo gay rifugiato in Israele
Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa israeliana JTA, il 25enne palestinese Ahmad Abu Murkhiyeh sarebbe stato assassinato e decapitato mercoledì nella città di Hebron, in Cisgiordania.
Omosessuale, era un richiedente asilo che aveva vissuto in Israele negli ultimi due anni dopo che le autorità avevano stabilito un “chiaro ed altissimo rischio per la sua incolumità” se fosse tornato in territorio palestinese. Il suo sogno era quello di poter trovare rifugio in Canada.
Non è ancora chiaro perché Murkhiyeh si trovasse in una città a maggioranza palestinese come Hebron. Alcuni suoi amici ipotizzano possa essere stato rapito e riportato in patria.
Un portavoce della polizia dell’Autorità Palestinese, che attualmente detiene in custodia un sospettato, ha spiegato come la decapitazione sia divenuta un “nuovo trend negli omicidi in Palestina”.
Secondo Rita Petrenko, fondatrice di un’organizzazione per l’empowerment della comunità araba lgbt, Murkhiyeh era un fervente attivista per i diritti civili ed è forse il suo impegno ad averlo fatto finire nel mirino degli integralisti. Ha anche spiegato che Abu Murkhiyeh non era mai tornato in Cisgiordania dal suo asilo per paura di ciò che la sua famiglia e i residenti del suo villaggio natale avrebbero potuto fargli.
Le autorità palestinesi, in un comunicato, hanno condannato la natura eccezionalmente violenta del crimine, ma hanno taciuto sul suo orientamento sessuale.
Attualmente sono circa 90 i membri della comunità lgbt che hanno richiesto asilo in Israele. Tutti loro hanno subito discriminazioni e, in alcuni casi, estreme violenze nelle loro comunità. Sino allo scorso luglio, la legge permetteva loro di risiedere in Israele ma non di poter lavorare.
Da quando la legge era cambiata, Murkhiyeh aveva cercato un lavoro stabile e legale, ma con scarso successo.