Provita Onlus sostiene che la promozione dell'omofobia debba essere la priorità della Meloni

Jacopo Coghe dice che la sua amatissima Giorgia Meloni avrebbe fatto bene ma non benissimo, dato che non ha annunciato una rappresaglia contro i ragazzi lgbt come veniva suspicato auspicato dalla sua organizzazione e da molti supporter di Putin.
E così, è attraverso un comunicato stampa che il portavoce esordisce dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus esordisce dicendo che la signora Meloni (che non è sposata e ha avuto figli al di fuori del matrimonio) soddisferebbe appieno la loro retorica incentrata sulla promozione del modello familiare ungherese e la loro smania per la produzione di bambini:

Esprimiamo apprezzamento per il riferimento del Presidente Meloni all’urgente necessità di sostenere e tutelare la famiglia, quale nucleo primario della società, con un “imponente piano economico e culturale per riscoprire la bellezza della genitorialità e rimettere la famiglia al centro della società” con riforme socio-economiche strutturali, combattendo la “glaciazione demografica” che attanaglia la nostra Nazione compromettendone lo stesso futuro.

Passa poi a sostenere che un genitore omofobo debba poter istigare alla discriminazione i propri figli esattamente come pretende il loro Massimo Gandolfini, motivo per cui è citando a casaccio Papa Francesco che aggiunge:

Importante anche l’appassionata difesa del valore fondamentale della libertà fatta dal Presidente del Consiglio, ma va ricordato che la principale delle libertà oggi sotto più pesante ed esplicito attacco è quella educativa delle famiglie italiane, costrette ogni giorno a difendere i loro figli dalla “colonizzazione ideologica” del gender nelle scuole denunciata anche da Papa Francesco. Auspichiamo che il Governo, e in particolare il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, ponga quella educativa in cima alla lista delle libertà fondamentali da tutelare e proteggere con azioni urgenti e concrete.

Insomma, le lobby integralista auspicano che il governo Meloni abolisca ogni contrasto alla discriminazione, sostenendo che sarebbe fatto divieto insegnare il rispetto ai giovani perché loro vogliono che i loro figli pensino ciò che i loro genitori gli dicono di pensare.


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