Adinolfi attacca suor Cristina perché non usa la religione a fini di marketing


Mario Adinolfi dice di non capire perché mai la gente gli dica di essere cristiana. Non sarà forse che sia una normale risposta alla sua abitudine a dichiararsi opinabilmente il detentore della volontà divina contro gli altri? Quando un tale dice che "da cristiano" non vuole i vaccini, vuole vietare il divorzio, vuole torturare i malati, vuole vietare OnlyFans, pare abbastanza normale che altri gli facciano notare che "da cristiani" ritengono che lui abbia detto delle sciocchezze che nulla hanno a che fare con il suo proclamarsi detentore del volere divino contro il prossimo.

Dicendo che i performer alla Denis Dosio andrebbero ritenuti «adulteri» che necessiterebbero del «perdono» divino per essersi spogliati su OnlyFans, è citando nominando il nome di Dio invano che scrive:



Ovviamente il suo fare polemica sul termine "creatore" è quanto di più populistico si si amai visto, dato che il termine indica chiunque produca qualcosa. Più evidente, invece, è la sua ossessione nel tentare di imporre le sue idee e nel voler mettere naso nella vita altrui.

Non contento, ha da ridire anche su suor Cristina, teorizzando che avrebbe dovuto tenere l'abito talare per questioni di marketing:



Nella sua intrevista, Adinolfi ipotizza che il mondo dello spettacolo «non è necessariamente opera del maligno. È frutto delle nostre debolezze, delle problematiche del nostro tempo, come la vera e drammatica conseguenza della contemporaneità, la crisi di fede. Proprio ieri era da Giletti ed ero incredibilmente sorpreso nello scoprire che le donne, spesso ragazzine, di Onlyfans, dove ci si vende al miglior offerente, si chiamano tra loro creators, creatori e creatrici. Di creatore ce n’è uno solo. Quando abbiamo fatto scattare questo meccanismo e sostanzialmente ci siamo sostituiti a Dio, tutto il resto è una conseguenza ovvia. Lo spiega Doestoevskij ne I fratelli Karamazov. Quello che si tende a fare è disarticolare la fede in Dio».

L'impressione è che Adinolfi tenti di far polemica su tutto, eccitandosi quando riesce ad ottenere un qualche trafiletto a pagina 27 di Libero. Ed è molto grave il suo chiedere che lo stato imponga la sua presunta "Morale" da pokerista che si mantiene col gioco d'azzardo attraverso norme che limitino la libertà altrui:



Adinolfi non vuole un profilo su OnlyFans? Gli basta non crearlo. Tutto il resto è polemica strumentale e ideologica.
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