Adinolfi difende gli abusi psicologici sulle ginnaste di Desio. Una minorenne pensò al suicidio


Dopo aver chiesto leggi che obbligassero le sue figlie a sposare chi dice lui e dopo aver chiesto che lo stato le privasse da ogni diritto di scelta in modo che anche in età adulta lui potesse continuare ad imporsi sui loro corpi, oggi dice di volere che i loro insegnanti possano liberamente maltrattarle. Ed il bello è che elogia chi maltratta le ragazze che osano mettere su qualche etto, anche se forse il signorino dovrebbe guardarsi allo specchio prima di urlare a delle minorenni che lui le trova grasse.

In quella sua innata capacità a non provare vergogna nel sostenere tesi oscene su qualunque tema, oggi scrive:



Il tema riguarda i presunti maltrattamenti che sarebbero stati riservati alle iscritte dell'Accademia internazionale di ginnastica ritmica di Desio, venuti alla luce in seguito alla denuncia presentata da due ex atlete.
Dalle pagine de La Repubblica, due atlete hanno infatti raccontato umiliazioni, costrizioni e pressioni subite quando frequentavano l'Accademia di Desio, soprattutto in merito al mantenimento del peso. Quelle continue violenze avevano reso l'attività agonistica un vero «calviario» per le atlete, ma Adinofli dice che serva maltrattare i minori se li si vuole rendere una fonte di guadagno per i loro genitori.
Una delle ragazzi ha rivelato di essere persino arrivata a pensare al suicidio, nel disinteresse di un Adinolfi che preferisce elogiare chi riservava loro quelle atroci violenze.
Commenti