Mirko De Carli ci attribuisce parole mai dette. Siamo pronti a quererlarlo
Ora sta esagerando. Questa volta valuteremo seriamente la possibilità di presentare una querela per diffamazione aggravata e calunnia nei confronti di Mirko De Carli, esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi e consigliere comunale a Riolo Terme. Magari lui sarà anche abituato a mistificare la realtà a fini propagandistici, ma appare davvero inaccettabile arrivi ad attribuire pensieri mai espressi ad altri.
Il messaggio che il signor Mirko De Carli ha pubblicato sulla sua pagina Facebook è questo:
Vorremmo tanto sapere quando mai avremmo «ironizzato» su «ragazze che battono per strada», dato che nel nostro post parlavamo unicamente della sua crociata contro OnlyFans e di un suo intervento pubblico in cui si era messo ad urlare «viva la fregna» prima di sostenere che i loro iscritti sarebbero dei donnaioli provetti che scelgono le donne sulla base di quanto sarebbero belle. Si lanciò anche nel sostenere che lui fosse un esperto di prostituzione perché «non parlo mai di cose che non conosco. Io non mi prostituisco ma nel mio percorso di vita ho conosciuto persone che si sono prostituite. Io, grazie a Dio, non ho fatto quella scelta».
Quindi non è vero che l'avremmo definito «prostituto», ma è vero che abbiamo semplicemente riportato il suo dirsi convinto che quella fosse una «scelta» alla sua portata. Ed è altresì evidente che ragazze che vengono sfruttate siano del tutto estranee al tema. Anzi, semmai era stato lui a criticare le indagini per sfruttamento della prostituzione di quel suo Silvio Berlusconi che pare mandasse i suoi scagnozzi a raccattare prostitute anche lungo la strada nel dintorni di Arcore.
E se lui si diverte a dire che la società sarebbe «corrotta» e «malata» in quel proporsi come quello che dice che si stava meglio quando si stava peggio, sarebbe interessante capire su quali basi decisa che delle ragazze maggiorenni sarebbero «immature» e andrebbero private dal diritto di scelta che la legge italiana gli garantisce.
Troviamo anche molto offensive le sue accuse di «ridicolizzare» un tema complesso come la prostituzione, quando a noi pare che siano proprio lui e Adinolfi a ridicolizzare quel tema cercando visibilità con assurde polemiche gratuite volte a sostenere sostenere che persone maggiorenni che decidono di mostrarsi seminude sul web vadano paragonato a donne che sono state rapite da casa loro e che vengono costrette con la forza a prostituirsi sulle strade con un coltello puntato alla gola.
Ovviamente sarebbe inutile parere tempo a chiedere a Mirko De Carli di vergognarsi, dato che chi si dice disposto a finanziare i militari russi impegnati in stupri di bambine di 4 anni in cambio di uno sconto in bolletta è probabilmente una persona che neppure conosce il significato di quella parola. A De Carli chiediamo semplicemente di non dire bugie e di non mettere parole ignobili mai pronunciate nella bocca delle persone che sono vittima della sua diffamazione.
Aizzati dal loro Mirko De Carli, i suoi proseliti si lanciano in insulti, offese e accuse di satanismo. Ed anche qui pare una collezioni di dichiarazioni diffamatorie che potrebbero risultare di interesse per la Procura:
Vorremmo ricordare a questi leoni da tastiera che paragonare delle persone a scimmie è diffamatorio, soprattutto se lo si fa sulla base di accuse false in cui si attribuisce alla propria vittima un pensiero inventato di sana pianta.
Arrivano poi accuse diffamatorie a nome dei seguaci del prete modenese che invitava De Carli a tenere comizi nella sua chiesa:
Ed indovinate chi mette "mi piace" a chi dichiara che noi saremmo poco intelligenti...
Ad esprimere apprezzamento al seguace di Carollo che ci diffama con infamanti accuse di reati penali troviamo il pastore modenese, un tizio che tifa per Putin nell'invasione dell'Ucraina e il solito De Carli:
E così, oltre a trovarci diffamati da un De Carli che ci attribuisce false dichiarazioni, ci troviamo pure ad essere minacciati con toni intimidatori dai proseliti di Carollo.
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