Regalare soldi pubblici a chi si sposa in chiesa. Ecco l'ultima follia della Lega


Quando si è discusso di diritti civili, la Lega sosteneva ci fosse sempre “ben altro” di cui occuparsi. Ora che loro sono al potere, scopriamo che le loro priorità sono l'alzamento del tetto del contante ea beneficio degli evasori fiscali e l'elargizione di soldi a chi si sposa in chiesa.
All Camera è stata presentata una proposta di legge a firma della Lega che prevedrebbe un bonus matrimonio fino a 20 mila euro riservato unicamente per chi si sposa in chiesa. Una discrimina palesemente incostituzionale in uno stato che dovrebbe essere laico.

La proposta è stata presentata da Domenico Furgiuele e sostenuta da Claudio Borghi, il quale ci tiene a farci sapere che quella non sia la proposta «più cretina» presentata dalla Lega. Dice anche che lui non veda problemi sul fatto che il leghista che propone soldi pubblici sia sposato con una donna che gestisce un’agenzia di wedding planner, dato che lui assicura che sua moglie non si occuperebbe di pezzenti ma solo di persona molto danarose:



Ovviamente Mario Adinolfi si è subito affrettato a elogiare chi vuole pagare le persone povere per obbligarle a sposare, gradendo soprattutto l'obbligo a doverlo fare in chiesa se vogliono ricevere 20mila euro. Ed è in quel suo solito uso di termini inappropriati che lui dice di vedere una "intimidazione" nelle doverose e lecite proteste di chi trova aberrante la proposta:



Non va meglio su Facebook, dove Adinolfi sostiene che dare soldi a chi si sposa in chiesa sarebbe "sostegno all'istituto matrimoniale". E subito tira in ballo i gay, piagnucolando che lui si sente un poveretto che verrebbe "tacciato" di essere omofobo solo perché è omofobo:



Anche qui non c'è nulla id nuovo, dato che tutti i messaggi di Adinolfi si basano sul proporre un "noi contro loro" che fu alla base dell'intera propaganda nazifascista. Ed è surreale dica che lui vedrebbe una "demolizione della famiglia" in chi ritiene sia folle proporre di pagare qualcuno per farlo sposare.

E dopo la sua benedizione alle mazzette ai preti, ecco che si affretta a vantarsi di come lui sia andato in televisione a dire che lui ha deciso che OnlyFans dovrebbe essere ritenuto un mezzo di "sfruttamento della prostituzione". E dato che lo dice lui, il governo Meloni dovrebbe censurarlo su sua richiesta anche se quella definizione appare abbastanza ridicola:



Evidentemente ora deve sostenere altre proposte idiote (per dirla alla borghi) o rischierebbe di non essere più invitato in televisione.
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