Fratelli d'Italia rilancia le bufale di Belpietro contro le famiglie arcobaleno, inventandosi che i gay gli darebbero ragione
La propaganda di estrema destra ama sostenere che le loro vittime gli darebbero ragione nelle loro crociate contro i diritti delle minoranze. Se Salvini si procurò un esponente nigeriano che benedisse il suo razzismo e se Pillon andava a braccetto con la Terragni contro di diritti delle famiglie arcobaleno, il giornale di Fratelli d'Italia se n'è uscito con questa porcheria:
Ovviamente la GpA andrebbe definita con il suo nome, non come "utero in affitto" come fa la signora Giorgia Castelli per cercare di darle accezione negativa attraverso i neologismi coniati dalla propaganda neofascista. Altrimenti anche noi potremmo decidere di non definirla "giornalista" come lei vorrebbe ma etichettarla con epiteti più coloriti che possano chiarire la profonda disistima che nutriamo nei suoi confronti.
Fatto sta che la signora Giorgia Castelli inizia a dire che il suo Maurizio Belpietro avrebbe detto alcune stupidaggini riguardo alla regolamentazione Ue sui figli delle famiglie arcobaleno che lei si sente nel dovere di ripetere a pappagallo:
L’Ue vuole imporre l’utero in affitto. Come denunciato da La Verità, la Corte europea dei diritti umani «ha di fatto sancito la legalità dell’utero in affitto, con un precedente che farà giurisprudenza, mentre la Commissione Ue sta preparando una legge per imporre le adozioni gay a tutti gli Stati membri dell’Unione, Italia inclusa». Un principio che però non trova consenso unanime.
In realtà non è così. L'Ue dice semplicemente che quando un bambino ha due genitori in Francia, non può essere reso orfano in Italia solo perché Aalvini e la meloni odiano la loro famiglia. Ma è per sostenere che i gay siano favorevoli a farsi discriminare che la signora Giorgia Castelli dice che Belpietro avrebbe trovato fantomatici "attivisti" che gli darebbero ragione:
Alcuni attivisti omosessuali si schierano infatti contro l’utero in affitto. Come riporta La Verità due scrittrici e studiose francesi, l’attivista lesbica Marie-Josèphe Devillers e l’attivista per i diritti delle donne Ana-Luana Stoicea-Deram hanno pubblicato un libro tradotto in italiano con il titolo programmatico Per l’abolizione della maternità surrogata.
Anche qui siamo davanti ad una mistificazione. Il fatto che due TERF non vogliano che gli uomini possano avere figli perché, al pari della Terragni, ritengono che la donna sia l'unica a dover poter accedere alla maternità non pare avere alcun nesso con la regolamentazione europea sui figli, spesso adottati, che già hanno due papà e due mamme.
La Castelli inizia così a dire che Papa Francesco sarebbe contro la GpA, ormai intenzionata a sostenere che sia doveroso tacere sulle adozioni se si vuole usare il pregiudizio in difesa della discriminazione die figli delle coppie gay, arrivando a citare uno sconosciuto Gary Powell che andrebbe in giro a dire che «la maternità surrogata commerciale è stata gradualmente lavata con l’arcobaleno e Big fertility sta entrando nelle legislazioni occidentali sulla scia di una lobby Lgbt+ aggressiva e misogina che nessuno può offendere, turbare o anche solo mettere in discussione. Qualsiasi critica rischia di essere denunciata come “odio”, secondo la neolingua che ci viene imposta da coloro che desiderano colonizzare il nostro linguaggio e i nostri movimenti politici».
Ma anche qui non mancano le precisazioni, dato che la maternità che sfrutta le donne è quella a cui accedono gli eterosessuali, non quella di gay che devono andare in Canada dove è fatto divieto pagare le donne o negli States in cui le madri devono dimostrare di non avere bisogno di denaro.